TAGLIACOZZO – Un uomo di fede, un eroe. E soprattutto, un filantropo. Don Gaetano Tantalo, ancora oggi, è un emblema di luce, purezza e di solidarietà nel cuore dei fedeli e non solo. In occasione di questo anniversario, il Vescovo dei Marsi, Giovanni Massaro ha visitato nel pomeriggio la dimora tagliacozzana del sacerdote. Una piccola casa situata in Alto la Terra, dove Don Gaetano fu parroco dal 1936 al 1947 nella storica chiesa di San Pietro.
Proprio qui, il Vescovo, accompagnato dal parroco Don Ennio Grossi, è stato accolto dai fedeli che gli hanno reso un omaggio.
Poi, l’emozionante visita nella casa dello storico sacerdote, un piccolo “museo”, di Don Gaetano. Dagli occhiali agli scarponi, dal calice alla pisside, agli appunti di fede: i suoi oggetti manifestano quell’aura di grande coraggio, meditazione e umanità che lo contraddistinguevano. La camera da letto, con una finestra rivolta all’interno della chiesa, era un luogo di preghiera per il parroco.
Una vita dedita agli altri, quella di Don Tantalo che oggi va verso la beatificazione.
Una vita trascorsa confortando gli afflitti, salvando la vita a concittadini e amici in procinto di essere uccisi dai Nazisti. A volte, a rischio della propria, così come nel caso della Famiglia ebrea degli Orvieto.
La famiglia ebrea arrivò a Tagliacozzo in fuga da Magliano dei Marsi (e poi da Poggio Filippo) ove le truppe tedesche avevano occupato la loro dimora. In preda al terrore, emblema di quegli anni, decisero di chiedere aiuto all’amico Don Tantalo conosciuto a Magliano.
Così, la prima notte furono ospiti della sorella del sacerdote che abitava di fronte.
Nonostante il pericolo, Don Gaetano decise coraggiosamente di ospitarli per nove mesi. Secondo le fonti, li aiutò anche a mantenere viva la loro fede ebraica. Dopo la liberazione, nel ’44, gli Orvieto lasciarono la dimora e tornarono a Roma. Natan Orvieto, il più piccolo dei figli ospiti di Don Gaetano, ha visitato questa casa qualche anno fa, nel 2017. Commoventi lacrime gli rigarono il viso, nel contrastante ricordo di una paura che all’epoca rigava il cuore e dell’umanità di Don Gaetano che gli salvò la vita.
Ma il parroco non si occupò solo di loro. Durante il periodo dell’occupazione tedesca, si prodigò per il bene della popolazione locale e si offrì come ostaggio volontario ai tedeschi che volevano fare una retata per punire gli abitanti di Villavallelonga accusati di far parte della Resistenza.
Colpito da una forte malattia ai polmoni, nel 1947, Don Tantalo morì, proprio a Tagliacozzo, tra le braccia della sorella, nella casa vicino la chiesa.
Commosso e incuriosito, Massaro ha respirato oggi l’aria di “nzullatera”, camminando lì dove il sacerdote aveva rappresentato un vero esempio di umana solidarietà. Alle 17.00, poi, il Vescovo ha celebrato la Santa Messa nella chiesa dei S.S. Cosma e Damiano, alla presenza delle autorità locali, del sindaco Vincenzo Giovagnorio e della squadra amministrativa.
In memoria del sacerdote, durante la celebrazione, Massaro ha utilizzato lo stesso calice che era solito usare Don Gaetano nelle sue funzioni liturgiche. Nell’omelia, ha ricordato il grande sentimento di fede, solidarietà che hanno reso eterno il Tantalo uomo e sacerdote. Una figura fulgida, il cui ricordo rappresenta un faro anche nelle giovani generazioni.