Quello che sta accadendo nel Comune di Acciano è vergognoso. Da quando è stata riaperta la caccia, le aree
boschive del territorio comunale, località tagliate questa estate dal Parco Regionale Velino Sirente, sono
diventate zone di guerra.
I cacciatori ormai hanno mano libera su tutto il patrimonio faunistico, che fino a qualche mese era protetto dalla
regolamentazione del Parco regionale, e non è raro trovare a terra bossoli di fucile e proiettili esplosi.
La fauna che negli ultimi decenni si è moltiplicata ed ha vissuto liberamente in quei territori, oggi, proprio a
causa delle mutate condizioni di protezione ambientale, vede minare per il passatempo di pochi individui la
propria integrità.
Nel momento in cui si apre alla caccia su un tale tesoro faunistico integro, non solo vengono decimati un
numero inimmaginabile di uccelli e mammiferi caratteristici delle nostre aree, ma anche gli animali protetti e non
cacciabili sono esposti ad uno stress talmente alto da causarne la morte. Inoltre la presenza dell’uomo o il
rumore degli spari può causare in questi animali panico, perdita dell’orientamento, autolesionismo, nonché
l’invasione dei territori da parte di altri simili o di predatori.
Senza trascurare, infine, il pericolo continuo in cui si trovano gli escursionisti ed i turisti che vengono a visitare la
nostra meravigliosa natura, i quali fino a pochi mesi fa potevano muoversi sui sentieri del Parco senza doversi
ritrovare in mezzo alle doppiette.
Nell’attuale periodo storico, in cui è sotto i riflettori l’importanza che ha la natura nella vita di ogni individuo e la
ricchezza floro-faunistica viene tutelata dalle Istituzioni in ogni parte del mondo, che a L’Aquila avvengano
ancora stragi barbariche simili è inaccettabile, anacronistico e pericoloso.
Chiediamo, quindi, a gran voce la presenza di controlli massicci dei Carabinieri Forestali, il ripristino originario
dell’area del Parco Velino Sirente e pretendiamo che chi ha commesso questo scempio se ne prenda tutte le
responsabilità