SULMONA – In gran numero per attendere il nuovo segretario del Partito Democratico, Enrico Letta nella città di Sulmona. Rieletto anche nella Camera nelle ultime elezioni suppletive del 4 Ottobre, il segretario è giunto ieri pomeriggio in città per sostenere il candidato sindaco al ballottaggio, Gianfranco Di Piero.
“Per noi le elezioni in Abruzzo sono importanti, perché vogliamo aprire una fase nuova e il Pd deve accompagnare la città e il Paese in questa fase di ripartenza con senso di responsabilità”. Sui fatti di sabato, “Parteciperemo questo sabato alla manifestazione affianco ai sindacati contro la violenza dei fascisti esplicata lo scorso sera nella sede della Cgil. E ci saremo con il tricolore, non con il la bandiera di partito perché il tricolore ci unisce e rappresenta la nostra Costituzione che ripudia il fascismo. È il momento dell’unità e non della divisione. Il nostro atteggiamento che chiede lo scioglimento di Forza Nuova è coerente con questa azione”.
Sulla campagna elettorale, “Fiero delle vostre parole. Importante per questa città fare il rilancio della buona politica. Una politica che deve tornare per il semplice motivo che l’alternativa alla politica è l’assenza di politica che è sempre peggio perché crea un vuoto. Bisogna riprendere il filo di una politica fatta di persone in grado di guardare negli occhi e dire io mi fido di te”.
“La pandemia ci ha cambiato. La pandemia ci ha fatto scoprire che noi oggi abbiamo bisogno di guardarci non mediante un video, ma tramite gli occhi. Abbiamo bisogno di capire se possiamo fidarsi o meno dell’altro. La parola dice quello che noi siamo e in questa campagna abbiamo ripreso il rapporto con le persone”.
Letta conclude il comizio di sostegno al candidato di Sulmona, Gianfranco Di Piero, parlando di giovani. “Oggi, l’Italia fa leva ancora su quella generazione di 65enni, in età pensionabile, che devono mantenere i loro genitori, i loro figli e forse anche i loro nipoti. Hanno sulle spalle tre generazioni”, afferma, “in Italia si è sovrapposto lo Stage sull’Apprendistato, e l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro è lento e sotto ogni aspettativa rispetto a tutti gli altri Paesi Europei. Il nostro compito in questi anni sarà quello di cambiare questo e rendere l’Italia un Paese per giovani”.
Giovani, però, che mancano nella sala della Comunità Montana di Sulmona. Presenti tutte le autorità dirigenti del Pd, da Michele Fina a Francesco Piacente, alla senatrice Stefania Pezzopane e alla presidente del Pd di Sulmona, Teresa Nannarone.
Oggi, ci sarebbe da dire che i giovani si siano allontanati dal mondo della politica. Il turno elettorale di questo ottobre ne è una conferma e ci sarebbe da riflettere. Nelle amministrative Abruzzesi, sono pochissimi i giovani scesi in campo. Un po’ delusi, un po’ impauriti da sistemi burocratici che allarmano le figura degli amministratori della città. Un po’, però, anche esclusi da quelle dinamiche dirigenziali locali di partiti che sono legati alle persone più non alle idee. Sarà forse il momento di parlare con i giovani, piuttosto che parlare di giovani?