AVEZZANO – Si è svolta questo pomeriggio l’ultima messa celebrata dal Vescovo in carica della diocesi dei Marsi, Pietro Santoro. Chiesa gremita di persone, in un normale venerdì di settembre. Tutti accorsi per un saluto a pugno chiuso, uno scambio di sguardi o di una parola di affetto a sua Eccellenza. Nelle prime file, le autorità locali, dai sindaci con la fascia alle autorità in divisa della finanza, della polizia, dei carabinieri.
E poi ancora, il coro, i sacerdoti, i gruppi di catechesi che hanno voluto ringraziare con un intervento pubblico gli anni di servizio alla comunità di Santoro.
“Detesto gli accumuli di parole, perché in fondo, ce ne vogliono così poche per dire quelle quattro cose che davvero contano nella vita”, inizia così l’omelia conclusiva di sua Eccellenza, “Mi lascio guidare da questa testimonianza di Etty Hillesum, giovane morta ad Auschwitz. Rientro con voi nella casa del mio cuore e apro tre piccole stanze: la stanza della gratitudine, la stanza della memoria, la stanza dell’anima.
In questi giorni mi sono chiesto: quanto tempo occorre perché un fatto, un’emozione si definisca in un pensiero? Ecco. 14 anni di fatti, di emozioni, li colloco tutti nell’unico pensiero del cuore: grazie. Grazie è l’unico pensiero riassuntivo del mio cuore. La Chiesa non è un’azienda ed il vescovo non è un amministratore delegato. E poi i bilanci li lascio a chi ama mettere le personali vedute sulla propria bilancia, senza mai entrare nella complessità dei fatti e delle cose. A quanti, come la Regina di cuori nella favola di Alice nel Paese delle Meraviglie, “ordinano che prima sia pronunciata la sentenza e poi si ricostruiscano i fatti”. Abbiamo attraversato insieme, come detto, un tempo segnato da eventi, ma è altrettanto vero che è stato un cammino di incontri. Ognuno di noi è gli incontri che ha vissuto”.
Per tutti arriva il tempo della sera, il tempo in cui si recitano i salmi della sera, in cui si grida l’invocazione dei discepoli “Resta con noi Signore”. Ogni Eucarestia è sempre le locanda di Emmaus, dove il Signore mangia con noi il Pane dell’Eternità e ricompone i frammenti della nostra vita. Questo conta, questo vale, questo tiene. Il resto, come nell’ultima frase dell’Amleto di Shakespeare “è solo silenzio”. Sì, è soltanto silenzio. Amen.
A nome di tutta la Marsica, il vicesindaco di Avezzano, Domenico Di Berardino è salito al microfono per salutare il Vescovo:
Siamo al termine di un mandato episcopale ricco di fatti concreti ma e anche di parole che avevano sempre un sapore, perché c’è sempre stata nelle omelie e nei discorsi pubblici di Sua eccellenza Santoro la giusta dose di zucchero quando si trattava di sollecitare dolcezza, perdono, comprensione per gli errori e le debolezze umane e la giusta dose di sale, quando si trattava di muovere le coscienze e smuovere le volontà.
Credo sia nei fatti più che nelle parole la cifra di questi 14 anni. È facile mantenere le mani pulite quando si tengono in tasca; più complesso scendere nel fango della quotidianità perché lì stanno i problemi e quindi il ruolo di un vero pastore. Quando c’era una crisi economica, Sua eccellenza Santoro era presente in prima fila; quando un dramma aveva colpito intere famiglie Sua eccellenza era lì; quando alcune scelte ingiuste rischiavano di indebolire un territorio, Sua eccellenza decideva di farsi sentire senza certezza del risultato ma con la certezza di essere nel giusto.
Grazie, Sua Eccellenza, le auguriamo il meglio. Avezzano e la Marsica le testimoniano il loro autentico affetto.
Il prossimo vescovo di Avezzano, Giovanni Massaro, finora vicario nella diocesi di Andria, nominato da Papa Francesco lo scorso 23 Luglio, sarà ordinato ufficialmente martedì 21 settembre e entrerà nella diocesi di Avezzano a partire dal 3 ottobre.