TAGLIACOZZO – Dei tre protagonisti della nuova alleanza tagliacozzana mancava solo lui, il sindaco Vincenzo Giovagnorio. Un momento caldo per la politica cittadina, specie dopo gli ultimi risvolti definitivi che lo vedono correre al voto con un’unica lista.
Giovagnorio contro il quorum, questa la “battaglia” finale. Le diverse alleanze che si prospettavano creare una compagine hanno rinunciato chi per un motivo, chi per un altro. E poi soprattutto, l’alleanza concretizzata tra Prospettiva Futura con Il Paese che Vorrei, un patto siglato Giovagnorio-Di Marco Testa che lascia discutere.
Cosa significa e quale profilo dunque avrà questa Prospettiva Futura, ce lo spiega direttamente in un’intervista l’unico candidato sindaco e il primo cittadino uscente.
Giovagnorio con Di Marco Testa. Un’alleanza che creato rumore e ha spiazzato molti sul piano politico. Partiamo dal fatto che la nostra amministrazione ha lavorato sodo cinque anni, qualcosa abbiamo sbagliato, qualcosa in più lo abbiamo indovinato. Sin dai mesi scorsi, abbiamo pensato a ripresentarci per replicare il mandato. A partire da gennaio, abbiamo iniziato una serie di interlocuzioni con le forze della minoranza, intensificate nel mesi di Agosto. Interlocuzioni concretizzate con il Paese che Vorrei: siamo rimasti contenti del fatto che loro abbiano mostrato indole collaborativa senza alcuna richiesta di incarico futuri. Abbiamo quindi deciso di andare uniti.
Come spiegarla al suo elettorato?
Quello che io spiego all’elettorato, se c’è da spiegare qualcosa, è che in una realtà come Tagliacozzo, una realtà con poco meno di 7mila abitanti, devono essere superati gli aspetti di odiosità che hanno caratterizzato molti momenti di tensione in consiglio comunale, sia durante questa amministrazione che quella passata. Se riusciamo a superare questi aspetti, a creare un dialogo costruttivo, la città non può che giovarci. Spero anche si possa creare un dialogo con chi non è entrato direttamente nella corsa elettorale. Basta odio. Guardiamo al futuro, anche nella prospettiva dei fondi del Pnrr e come nel governo nazionale si è creato un tavolo per amministrare e spendere al meglio le risorse per il nostro Paese, così anche a Tagliacozzo le forze politiche siano unite per fare del bene alla città.
Nel civico Giovagnorio, si affaccia anche la Lega. Pochi giorni fa, un dialogo in comune con i vertici. È la Lega che si è consegnata a Giovagnorio in voglia di rivalsa nella Marsica o è Giovagnorio che dialoga con la Lega?
Da un punto di vista culturale, geografico e politico, il sindaco di Tagliacozzo deve dialogare con tutte le realtà politiche. Nella lista, ci sono sensibilità di vari profili politici, dal Pd alla Lega, nessuno lo nasconde. E ben venga chi vuole dare il contributo alla nostra azione amministrativa. Nel mese di Luglio, siamo stati accolti, in modo privato, dal Senatore Salvini e poco dopo ci siamo seduti al tavolo con l’assessore alla Sanità Verì per i risvolti sul piano di riordino della rete ospedaliera. Tutto ciò che di buono può essere fatto, penso lo dobbiamo fare, nel segno delle responsabilità di noi.
Come mai con Donzelli e Montelisciani no?
Io stimo molto Rossella Donzelli e pensavo ci potesse essere una buona intesa, speravo in un’amministrazione compartecipata con lei. Nell’ultima riunione, però, lei non configurava più come la capolista con cui stringere l’alleanza. Alla fine, è cambiato con il nome di una personalità politica più marcata, come Benedetta Fasciani. Abbiamo dovuto chiedere al nostro gruppo di riflettere, in quanto prevalentemente civico. Abbiamo preso un po’ di tempo, ma dall’altra parte ci hanno chiesto una rigorosa perentorietà nell’orario e nel giorno di risposta. Magari, potevano contattarci anche la sera o il giorno dopo, ma alla fine noi avevamo bisogno di un po’ più tempo e loro non ci hanno più contattato. Per cui, ognuno ha proseguito strade diverse. Abbiamo proseguito discussioni anche con Tagliacozzo Unita, da diverso tempo con il consigliere Colizza. Gli ultimi giorni, però, avevamo chiuso la lista, ma abbiamo avuto dei richiami gli ultimi giorni, e sarebbe stato scortese togliere alcuni per inserire altri.
Come commenta la mancanza di altri compagini concorrenti?
Ci dispiace che non ci siano altre liste, ma noi siamo responsabili delle nostre azioni di questi cinque anni e della formazione della nostra compagine. E con queste responsabilità ci presentiamo al giudizio degli elettori.
Lei ha paura del quorum?
No, paura del quorum no. Confido nel buon senso civico. Un popolo colto che sa quali sono i propri diritti e doveri e li adempie volutamente. Si può anche votare scheda bianca, ma il diritto di voto è stato conquistato con il sangue dai nostri avi. Qualora non si raggiunga il quorum, Tagliacozzo andrebbe commissariata. La città va verso scenari positivi con i fondi in arrivo del Pnrr e sarebbe veramente lo scenario peggiore per tutti un commissario. Bisogna andare a votare. Da parte nostra, combatteremo la nostra battaglia per far conoscere la nostra nuova squadra e arricchire il programma con nuove proposte, alcune arrivateci anche da associazioni e da singoli cittadini. Ai miei elettori dico di andare a Votare Vincenzo Giovagnorio, ma a prescindere, il voto è diritto dovere civico a cui non possiamo rinunciare.
Quali saranno i punti principale del nuovo mandato?
Una città turistica e tutto ciò che può implementare turismo deve essere fatto. Abbiamo portato il Festival a livelli internazionali, abbiamo puntato molto sulla Festa della Municipalità, cosi come sulle luminarie e Natale e sul decoro urbano. Quando si visitano le città maggiormente turistiche rispetto a Tagliacozzo, si osserva subito quanto è pulito il centro storico o quanto è ordinato il giardino pubblico. Chi dice che sono soldi sprecati, non si rende conto della ricaduta economica che può contare favorendo il turismo. Manterremo alta l’attenzione sulla sanità del nostro territorio. Abbiamo avuto dalla Verì la conferma di posti letto in più, per quanto ancora manca la titolarità di alcuni servizi del nostro p.o. sono sicuro che con il giusto dialogo, si andrà a tutelare l’interesse non solo della sanità tagliacozzana, ma tutta quella marsicana, perché non è più il momento dei campanilismi, ma dell’unità. Così, nel campo sanitario auspico sempre di un più uno strette ed efficiente rete tra Avezzano, Pescina e Tagliacozzo.
5 anni di Amministrazione Giovagnorio hanno lasciato il segno. Dalla statua di Dante inaugurata da Mattarella, alla Festa della Municipalità al nuovo campus scolastico.
Il campus Scolastico è il fiore occhiello nostra amministrazione. Con un valore di 8 milioni e mezzo di euro, rappresenta un progetto fondamentale per garantire nuove e sicure scuole ai nostri ragazzi. Solo Tagliacozzo non aveva rinnovato le strutture scolastiche post sisma, è un passo necessario. Così, anche come abbiamo puntato sul restauro di Palazzo Ducale: abbiamo portato a completamento la progettazione e tra qualche mese si svolgerà l’affido dell’incarico dei lavori. Così anche la messa in sicurezza della struttura del Municipio, un’attività che speriamo di concludere con questo secondo mandato. In realtà, quando li vivi, 5 anni di amministrazione sono pochi per poter portare a termine numerosi progetti, anche per lentezze burocratiche.
Di questi anni, cosa ha segnato maggiormente il lato umano di Vincenzo Giovagnorio.
Ho scelto di fare il sindaco perché il sindaco è una missione che prende notte e giorno. Non ci sono estati e non ci sono inverni. Quello che più mi ha edificato è il confronto con i cittadini, il parlare con gli anziani delle frazioni, il cercare di risolvere i loro problemi, ma anche il confronto con i ragazzi, come ad esempio il dialogo con gli studenti dell’Itet e delle altre scuole della nostra città.
Cosa pensa di aver sbagliato in questi anni?
Non abbiamo indovinato tutto, possiamo migliorare molte cose. Spero con maggiori risorse di adempiere alle richieste di tutti i cittadini. In tempi passati, con maggiori forze economiche e di personale, le macchine pubbliche erano in grado di risolvere maggiormente i problemi. Spero, oggi, grazie anche ai nuovi finanziamenti per i comuni, si possa essere più risolutivi in tempi brevi.
Giovagnorio verso le regionali?
Non escludo nulla, ma durante il mio mandato, qualora venissi confermato sindaco, manterrò fede al voto elettorale dei cittadini fino a quando la Provvidenza lo vorrà. Se sarà sindaco, non mi candiderò alla Regione.
Con un’unica lista, potrebbero nascere più facilmente problemi tra i suoi consiglieri candidati per giocarsi un posto in giunta?
La giunta aiuta il sindaco nell’azione amministrativa. Nel caso, venga raggiunto il quorum, sicuramente verrà presa in considerazione la disponibilità e la competenza di ciascuno dei candidati e poi il numero dei voti presi singolarmente. Non dobbiamo mirare a far la guerra tra i consiglieri, ma è necessario guardare alla scelta della lista. Qualcuno dice che io sia accentratore. Sicuramente, sono un perfezionista, ma naturalmente mi affido molto anche a chi si è stretto al nostro fianco per aiutarci.
Perché riconfermare Giovagnorio?
Ai miei concittadini dico che l’occasione di proseguire mandato amministrativo è un’occasione da non perdere. Io dico di andare innanzitutto di andare a votare, e di votare la nostra lista formata da bravissime persone di esperienza amministrativa che non può che migliorare al servizio dei cittadini e del bene pubblico.