Oriana Fallaci, è morta nella notte del 15 settembre 2006 presso al casa di cura Santa Chiara a Firenze, dove era ricoverata da una settimana sotto il più stretto riserbo.
Nata a Firenze nel 1930, aveva 77 anni. Soffriva di un cancro ai polmoni. Sepolta nel cimitero evangelico degli Allori, a Firenze, dove si trova la tomba di famiglia.
Giornalista d’assalto, intervistatrice di grandi nomi, polemista anti-Islam, scrittrice di best-seller, in un paese come l’Italia, che rigorosamente distingue la letteratura e il giornalismo e che solo in anni recenti ha visto il fiorire di figure di intellettuali, grazie anche alla diffusione dei talk-show televisivi.
Toscana purosangue, con la sua forte personalità e i suoi modi spicci, è stata la prima donna in Italia ad emergere in un terreno tradizionalmente occupato dagli uomini. Esplicita e sincera fino all’esibizionismo, ha interpretato sia il giornalismo che la vita con forte spirito d’avventura, documentando alcuni dei più importanti conflitti e insurrezioni tra gli anni ’60 e ’70, ma anche le sue vicende personali, nascoste, dietro la narrativa di alcuni suoi libri.
Quando è passata alla narrativa è diventata in breve tempo la scrittrice italiana contemporanea più letta nel mondo. Qualcuno le aveva rimproverato l’eccessivo gusto per la spettacolarizzazione dei propri casi personali: gli incidenti in guerra, l’amore per Panagulis, la malattia. Ma era inevitabile che un carattere cosi forte come il suo “personificasse” anche la sfida dell’ ultimo, tragico “faccia a faccia” con la morte: – “Ho raggiunto ciò che i dottori chiamano la Fine della Strada, e non durerò a lungo. Ma sapere che voi fate quello che fate, pensare che voi sarete qui quando io non ci sarò più, mi aiuta parecchio a esercitare quel dovere contro il nemico. A non dargli pace finché avrò un filo di fiato”.