Negli occhi c’è ancora l’impresa delle fantastiche tre, il podio tutto azzurro dei 100 metri, come è stato ribattezzato il trio delle meraviglie, con Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto ai Giochi paralimpici di Tokyo che si chiudono oggi. Non ci saranno medaglie — l’unico italiano in gara, Jacopo Cappelli, non si è qualificato per la finale della carabina a terra -, ma il bilancio di questa edizione resta straordinario: 69 medaglie, 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi. Un totale di 109 se si sommano le 40 dei Giochi olimpici che si sono chiusi l’8 agosto scorso.
“Il risultato di ieri è la più bella istantanea con cui chiudere una Paralimpiade straordinariamente bella. Per i risultati e per aver regalato dalla testimonianza di ogni singolo atleta l’immagine dell’Italia più bella, del Paese che sta tentando faticosamente di uscire dalla pandemia” – commenta il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli.
“Il risultato in termini di medaglie ci inorgoglisce, questo è il frutto di un lavoro molto duro, di sacrifici e di umiltà ed è ancora più importante perché oltre i numeri proviene da 11 discipline differenti”. Con il sogno di fare ancora meglio: “Nel nostro Paese ci sono 3 milioni di disabili, togliendo gli anziani abbiamo più di 1 milione di ragazzi da intercettare. Quello che abbiamo fatto a Tokyo mi auguro aiuti a tenere alti i riflettori sui percorsi di politica sportiva e sociale necessari per fare in modo che tra tot anni la nostra delegazione non sarà di 113 atleti, ma magari di 300 o 350”.