Prende il via l’iniziativa “Accendiamo la famiglia, spegniamo il cellulare”. Da questo fine settimana, nei bar, ristoranti, trattorie e stabilimenti balneari che aderiranno all’iniziativa si troverà affissa una locandina con un messaggio volto al contrasto della povertà educativa. “Accendiamo la famiglia, spegniamo il cellulare”, infatti, è l’invito che viene rivolto ai genitori dal CIF (Centro italiano femminile) Abruzzo, d’intesa con la Garante per l’infanzia e l’Adolescenza della Regione Abruzzo, Maria Concetta Falivene, attraverso una campagna di sensibilizzazione in collaborazione con la Confcommercio Pescara.
“La povertà educativa minorile – ha spiegato Falivene – è un fenomeno ampio e complesso, multidimensionale, frutto del contesto economico, sociale, familiare in cui vivono i minori ed investe anche la dimensione emotiva della socialità e della capacità di relazionarsi con il mondo. È un fenomeno che, di fatto, incide sul futuro del Paese e riguarda dunque anche la dimensione più generale dello sviluppo”. La Garante ha più volte ribadito come “la povertà educativa non sia legata alla povertà economica: gli adulti dovrebbero trasmettere ai giovani valori e i valori non hanno contenuto economico; come diceva Rita Levi Montalcini il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori perché questi rimangono tali anche dopo la nostra morte. Credo sia giunto il momento che la famiglia venga realmente supportata, affiancata in un momento di fragilità. Il legame indissolubile tra genitori e figli deve essere tutelato e se vi è ingresso ad un periodo di fragilità o cosiddetta povertà educativa dei genitori allora le Istituzioni hanno il dovere di affiancare ed elaborare un concreto percorso quotidiano che riabiliti la debolezza del vivere e riconduca nella serenità la famiglia, le relazioni genitoriali: questo è il nostro compito sociale” ha sottolineato Falivene.
“La Confcommercio di Pescara – ha dichiarato il presidente Riccardo Padovano – ha aderito a questa iniziativa del Cif Abruzzo in quanto ritiene che oltre a rappresentare gli interesse dei propri associati è importante volgere il proprio sguardo anche all’attività sociale. Questa iniziativa pone l’attenzione sui problemi psicologici che interessano i minori e proprio per tale motivo la nostra organizzazione ha sposato tale iniziativa anche a livello di promozione e distribuzione della campagna pubblicitaria. Tale messaggio deve fare riflettere le famiglie: il vero problema siamo noi adulti che dovremmo donare maggiormente il nostro tempo alla famiglia, ai nostri ragazzi e intraprendere un confronto continuo con loro; la nostra campagna di sensibilizzazione di contrasto alla povertà educativa vuole dare un segnale forte ed evidenziare che la tecnologia non può sostituire il calore umano né l’anima delle persone. Dobbiamo continuare tale iniziativa e sensibilizzare i ragazzi attraverso le scuole, iniziando dalla scuola primaria”.
“Il Cif abruzzese – ha spiegato la segretaria regionale Concetta Di Virgilio – ha raccolto la provocazione degli studenti delle 4^ e 5^ del Liceo artistico “Vittoria” di Trento che con lo stesso slogan hanno realizzato un “mobile phone box“ per riporre i cellulari all’ingresso dei locali pubblici trovando subito una massiccia adesione nella loro città. E’ necessario porre l’attenzione su questo tema, mettere al centro il minore e promuovere il valore della “comunità educante” attraverso il potenziamento del principio di sussidiarietà, maggiormente inteso come azione sinergica tra famiglie, corpi intermedi ed Istituzioni”.
La presidente del Cif Abruzzo Mariassunta Lombardi ha aggiunto: “Sentiamo di dover vigilare sulle ferite che il cambio di scenario ha sortito nei giovani e farci carico delle loro paure; continueremo quindi nel nostro impegno nel vivere una cittadinanza attiva contribuendo alla individuazione e sperimentazione, in intesa con la Garante dell’Infanzia e l’Adolescenza della Regione e con il supporto dei nostri servizi sul territorio, di percorsi di educazione alla responsabilità, sia all’interno delle famiglie che nelle scuole, con particolare riguardo alle medie inferiori”