AVEZZANO – Sembrava risolta o quantomeno chiarita la questione sul sorvolo delle aree Parco da parte dei droni (sapr) e invece si ripresenta come l’Araba Fenice gettando confusione e distrazione tra gli operatori del settore. Ciò purtroppo è dovuto a tre fattori fondamentali:
- poca consapevolezza da parte di alcuni operatori;
- scarsissima informazione degli Enti Territoriali e Locali;
- cattiva diffusione informativa da parte di alcuni gruppi social, atti più all’indottrinamento che all’informazione.
Ma a cosa ci si riferisce di preciso?
La questione è sempre la stessa: si può volare sulle aree Parco e sulle Riserve naturali?
La risposta è stata sempre nelle righe di Enac, unica autorità competente per l’attività di volo, ma la cattiva informazione e la poca formazione in materia aeronautica ha provocato una distorsione ideologica sull’argomento confondendo i significati normativi di Enac stessa. Questa infatti stabilisce in modo chiaro ed inequivocabile che le aree Parco sono proibite al sorvolo solo se gli Enti Parco hanno richiesto la restrizione di volo secondo le procedure ATM03C di Enac, altrimenti è spazio libero.
Tale questione è passata sempre sottovoce poiché la cattiva informazione ha evidenziato il semplice enunciato della Legge 394/91 che afferma il divieto di sorvolo sulle aree Naturali. Ma questa rappresenta solo la prima parte della norma in quanto, all’art 11, comma 3, lett h è ben specificato che sulle aree Naturali è vietato il sorvolo, ma fatte salve le disposizioni sulla disciplina del volo. Pertanto, essendo Enac l’autorità competente al volo, essa è l’unica a disciplinare le modalità di divieto di sorvolo sul territorio nazionale e quindi sui Parchi secondo l’ATM03C; in altre parole, in corrispondenza dei Parchi e delle aree faunistiche, il divieto di sorvolo diventa operativo solo se approvato da Enac e pubblicato nell’AIP Italia ENR 5,6,1-1, situazione ulteriormente ribadita e chiarita da Enac nell’aggiornamento del 5 luglio 2021.
Non ultima la questione dei cartelli “no drones” abusivamente affissi all’esterno di alcune località turistiche (e anche qualche Comune). L’affisione di tali cartelli è del tutto illegale in quanto, eventuali limitazioni di volo, devono essere richieste ad Enac e non indicate tramite cartellonistica.
La scarsa conoscenza dei funzionamenti aeronautici sta causando molte deviazioni procedurali anche in altri ambiti, soprattutto autorizzativi; si raccomanda, pertanto soprattutto ai piloti, di acquisire una buona consapevolezza in materia di aviazione poiché la scarsa informazione genera comportamenti elusivi e procedure sbagliate.