L’AQUILA – A Partire dalla 18.30, il Vernissage di Legàmi, la nuova mostra di Emanuela Giacco nellla Scoobafish Art Gallery di san Pantaleo. Legàmi è un sostantivo che ci restituisce ed incarna l’idea dei sentimenti che giacciono nell’Iperuranio senza un apparente riscontro pragmatico. Légami è verbo coniugato all’imperativo, un comando con cui sovente si manifesta l’intenzione di vivere e fruire un sentimento.
Le sculture modellate da Emanuela Giacco per Scoobafish Art Gallery, attraverso corde intrecciate ora piegandosi ad un rigido ordine ora seguendo un caos entropico, facilmente suggeriscono l’intento delle stesse di veicolare un’energia pulsante, d’essere connettore d’un ideale afflato visivo.
Il titolo dell’esposizione, nonché modus e medium che hanno permesso la realizzazione delle opere, hanno infatti in sé il lapalissiano rimando alle trame che materialmente compongono il tessuto, e quindi, in senso figurato, alla cooperazione tra l’artista e il suo pubblico, che attraverso la loro reciproca interazione, operano e scoprono una rilettura sia della persona dell’artista che di un particolare tessuto sociale, che esula dall’usuale contesto di expertiser di settore.
Ecco che, come asseriva Gino De Dominicis, non è solo l’opera ad esporsi al pubblico, ma è anche quest’ultimo ad esporsi all’opera.
Opere, quelle di Emanuela Giacco, che presentano peraltro una stretta correlazione reciproca, non solo per modus e medium, che si ripetono e susseguono, di realizzazione delle stesse: alfa e omega del progetto tutto si fondono e sintetizzano nel grande gomitolo d’un nero cosmico, è infatti da lì che tutto fluisce e confluisce come per un ideale archetipo, che volge lo sguardo anche alla precedente poetica pittorica dell’artista.
L’ARTISTA. Nasce a L’Aquila nel 1983, mostrando amore per l’arte fin dall’infanzia. Nei salotti dello zio antiquario rimaneva rapita per ore dalle maestose tele, ma la sua creatività si scontra con la formazione scientifica, si laurea in Ingegneria trovandosi presto ad un bivio. Nodale l’incontro con il presidente della Fondazione Giorgio ed Isa De Chirico con cui organizza la sua prima personale. Si spoglierà così dei panni da ingegnere per vestire l’anima nuda dell’artista. Inizia a partecipare a mostre aprendosi al dibattito con artisti, critici e collezionisti, confrontandosi vigorosamente col mondo dell’arte nazionale e internazionale. Ha esposto a Roma, Palermo, Genova, Torino, Milano, L’Aquila, Poltu Quatu, Porto Rotondo, Mantova, La Spezia, Firenze, Parigi, Bruges, Barcellona, Venezia. Nel 2019 entra nello studio di Raimondo Tiberio, avvicinandosi alla scultura. Nel 2020, vince il primo premio di Le Quai Des Artistes Porto Rotondo, con una scultura tessile in cui, sperimentando tecniche e materiali, accosta pittura e scultura.
Testi a cura di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci.