SULMONA – Si è conclusa la prima tappa dell’iniziativa promossa dalla CGIL L’Aquila, la “Carovana dei diritti”, dove abbiamo incontrato e ascoltato i bisogni delle lavoratrici e lavoratori della Casa Reclusione e Ospedale di Sulmona.
Il carcere peligno sta vivendo una situazione di reale ed estremo disagio, con una cronica carenza organica di poliziotti penitenziari e funzionari giuridici-pedagogici (già educatori).
Una delegazione della CGIL-FP CGIL ha altresì incontrato il Direttore della struttura penitenziaria, Sergio Romice, il quale si è mostrato sensibile, attento ed ha condiviso ampiamente le nostre serie preoccupazioni, anche alla luce della veemente aggressione fisica che si è verificata nella serata di ieri a carico di tre poliziotti penitenziari, ai quali esprimiamo la massima solidarietà.
Attualmente sono ubicati 400 detenuti, con un discutibile ampliamento della capienza, vista la prossima apertura del padiglione detentivo, che andrà a riverberarsi sull’organizzazione del lavoro e sulle già precarie condizioni di vivibilità della popolazione detenuta.
Le carceri – come da sempre la CGIL sostiene in tutte le sue articolazioni – devono essere ambienti di riabilitazione educativa e con condizioni lavorative sicure per tutti coloro che ci operano.
A seguito, la “Carovana dei diritti” ha fatto tappa all’Ospedale dell’Annunziata, incontrando anche qui lavoratrici e lavoratori della sanità, dove sono abbiamo raccolto e partecipato situazioni critiche rispetto alla carenza di personale, sicurezza sui luoghi di lavoro, riorganizzazione rete ospedale/territorio, investimenti e giusta tutela per i lavoratori precari e quelli degli appalti.
La sanità merita l’apertura di una seria discussione sulla medicina territoriale e che risponda efficientemente ai bisogni delle nostre comunità che rivendicano un sistema di salute di prossimità. Inoltre, si rivendica la classificazione dell’ospedale in HUB di 1° livello effettivo e concreto.
Nei prossimi giorni, ci saranno altre tappe nella valle subequana, avendo sempre la capacità radicale di chiedere il riconoscimento dei diritti, per rendere libero l’essere umano nella sua dignità.
Ripartire, dai bisogni delle persone ed assicurare i principi di equità, giustizia sociale e solidarietà.