AVEZZANO – Comune, Asl e associazione “Di Orio” non mollano la presa. Alla porta di via Treves, sede del centro di ascolto nato dall’asse tra il Comune, la Asl e l’associazione “Veronica Gaia Di Orio”, in un anno hanno bussato 302 giovani (uno ogni giorno lavorativo) con problemi legati alla depressione, l’alcol, le droghe e disturbi comportamentali: segno di una vera e propria emergenza sociale.
Rinnovata la convenzione con l’associazione per il servizio aggiuntivo al pubblico rivolto a giovani e famiglie di Avezzano e Marsica. Il patto, realizzato nella funzionalità del centro di ascolto, andrà avanti senza sosta nella sede concessa in comodato d’uso gratuito dal Comune.
I numeri e la mole del lavoro di quest’anno stanno lì a testimoniare la valenza del progetto: hanno chiesto aiuto 302 ragazzi; 200 per problemi di depressione, oltre 30 con situazioni collegate all’alcol, droghe o simili, più di 40 con problemi comportamentali, mentre sono arrivate decine di richieste di supporto terapeutico da parte delle famiglie.
“L’Oms”, ha sottolineato, il professor Ferdinando Di Orio, già Rettore dell’Università dell’Aquila, “ha annunciato che nel 2030 la depressione sarà la malattia più diffusa. Ciò deve farci riflettere per agire con efficacia e determinazione sul fronte della salute mentale: Avezzano rappresenta un modello da emulare. Tanti Comuni ci stanno chiedendo di poter replicare l’intervento fatto nel capoluogo marsicano che rappresenta un ottimo esempio, quantomeno a livello regionale”.