CELANO – I fatti risalgono a fine 2018, quando con ordinanza sindacale, fu ordinata la chiusura del bar “Le Torri” per un periodo di due mesi. A seguito di controlli mirati a contrastare le irregolarità circa l’orario di chiusura e diffusione della musica, la Polizia Locale ebbe modo di constatare che il proprietario dell’attività aveva disatteso le regole più volte.
Con decreto dell’8 febbraio 2019 il giudice del tribunale civile di Avezzano, dottor Andrea Dell’Orso, aveva sospeso l’efficacia dell’ordinanza del sindaco Settimio Santilli, fissando l’udienza di comparizione delle parti il 25 marzo del 2019.
All’epoca dei fatti fece, e non poco, discutere la sospensione del provvedimento e ad insorgere furono proprio i residenti del quartiere Calata Vallone, che inviarono una nota alla nostra redazione: “Eravamo finalmente tornati ad un clima di pace e serenità, dopo che siamo stati portati alla più totale esasperazione dai comportamenti reiterati del rispetto delle più banali regole di sana convivenza con lo stesso Bar. Musica altissima fino a tarda notte, se non fino alle prime ore del mattino, comprese urla e schiamazzi, degrado totale e atti osceni, con serie problematiche igienico-sanitarie in un quartiere che dopo decenni era stato finalmente riqualificato.
Più volte abbiamo tentato il dialogo con il proprietario, senza alcun tipo di risultato, anzi spesso pretestuosamente, si è ottenuto l’effetto contrario, ragion per cui ci siamo recati dal Sindaco della nostra città per rivendicare e sentire ascoltati i nostri sani diritti di cittadini. Il Sindaco Santilli, nella sua consueta veste diplomatica, ha diverse volte invitato il proprietario del Bar, anche alla nostra presenza, a rispettare le sane regole di convivenza e a rifarsi a un comportamento più urbano e collaborativo.
Abbiamo assistito a situazioni sgradevoli e abominevoli davanti al Bar, davvero raccapriccianti, essendo il medesimo ormai diventato il punto di ritrovo, dopo una certa ora in cui gli altri esercizi commerciali chiudono, non solo a Celano, ma dell’intera Marsica. Non eravamo più sicuri di nulla dentro le nostre case.
Con l’ordinanza che fu emessa a fine estate dal Sindaco sulla “Liberalizzazione, con limitazione degli orari per intrattenimenti musicali, di apertura e chiusura degli esercenti l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande”, pensavamo che finalmente si fosse arrivati a una buona mediazione tra gli interessi dell’esercizio commerciale che giustamente deve lavorare e i nostri diritti che devono essere rispettati, di riposare e vivere serenamente. Invece no, anche un’ordinanza che sembrava più che giusta e mediatica, è stata più volte disattesa senza colpo ferire, ed infatti ci sono state diverse sanzioni da parte delle forze dell’ordine. Ben fece dunque il Sindaco a nostro parere ad emettere l’ordinanza di chiusura del Bar, vista la reiterazione del mancato rispetto dell’ordinanza.
Ci sembra paradossale oggi, visto anche l’attuale clima politico di distanza abissale tra esigenze reali dei cittadini e governatori, che un Sindaco che ascolta finalmente i cittadini e ne prende le loro difese in ogni modo, senza aver mai proibito di lavorare a nessuno, anzi tutt’altro, si veda accusato di aver fatto il suo dovere, perchè un politico fino a prova contraria deve fare gli interessi di tutti i cittadini.
Noi abitanti del quartiere Vallone e pensiamo di non essere i soli, vogliamo che i nostri diritti siano difesi e tutelati e dunque, ben venga la eventuale riapertura dell’attività se veniamo rispettati, altrimenti i residenti non potranno non far valere i propri diritti a propria difesa e quella del Sindaco”.
Fu proposto, allora, dal titolare dell’attività, ricorso al Consiglio di Stato contro il comune di Celano con contestuale richiesta di risarcimento danni diretti e indiretti, presupponendo l’illegitimità del provvedimento.
L’ordinanza di chiusura fu emessa a seguito di ripetute e reiterate violazioni dell’ordinanza, opportunamente sanzionate più volte dagli organi preposti.
In data 26 maggio 2021, il Consiglio di Stato, nella persona del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha decretato che “il ricorso di cui alle premesse (intentato nei confronti del sindaco Settimio Santilli) è inammissibile”, avvalorando le ragioni del Comune e decretando, quindi, la piena legittimità dell’ordinanza del Sindaco negli interessi della sicurezza e della quiete pubblica.
Il gestore del locale, Fabrizio Pacchiarotta, è stato assistito dall’avvocato Fernando Pestilli, comandante del corpo della Polizia Locale di Celano per più di 40 anni ed ora in pensione.
Per il Comune il legale in rappresentanza è stato l’avvocato Meri Martini.