Era il 2 giugno 1981 quando, in un incidente stradale a Roma perse la vita Rino Gaetano. Invadendo con la sua auto la corsia opposta al suo senso di marcia andò a finire, inevitabilmente, sotto un camion: quando arrivarono i soccorsi era già in coma, morì alle 6 del mattino, dopo essere stato trasportato all’ospedale Gemelli prima ed al Policlino Umberto I, poi.
Ancora oggi, a 40 anni dalla sua scomparsa, si ricorda la sua musica, si ricorda quel cantante sopra le righe e si ricordano le sue canzoni leggere ma piene di significato, come la “Ballata di Renzo” in cui sembra esserci stata una premonizione della sua stessa morte:
“Quel giorno Renzo uscì,
Andò lungo quella strada
Quando un auto veloce lo investì
Quell’uomo lo aiutò e Renzo allora partì
Per un ospedale che lo curasse,
Per guarir
Con l’alba,
Le prime luci
S’andò al Policlinico
Ma lo respinsero perché mancava il vice Capo
In alto,
C’era il sole
Si disse che Renzo era morto
Ma neanche al cimitero c’era posto“…
Rino Gaetano è sepolto nel cimitero del Verano, a Roma, l’epitaffio sulla sua lapide recita “Ma il cielo è ancora più blu”.
Ancora oggi, a 40 anni dalla sua morte, le sue canzoni sono cantate da tutte le generazioni.