AVEZZANO – E’ arrivato al Palazzo comunale ieri mattina attorno alle dieci Gianni Letta, cittadino onorario del Comune ma anche nato nella ”sua” Avezzano. Fu proprio Di Pangrazio, nella sua prima consiliatura e dopo aver riunito tutti i sindaci della Marsica, a riconoscergli la cittadinanza onoraria. La visita non era stata annunciata ma il sindaco Di Pangrazio ha voluto dare il crisma della ufficialità a questo incontro del tutto privato che doveva restare segreto. Come riportato dal Messaggero, Letta, non gradisce gli altari della cronaca. Ma questa volta la storia era troppo clamorosa: gli addetti al mercato del sabato che ieri si è svolto proprio a ridosso del Palazzo di città appartenenti alla protezione civile lo hanno riconosciuto nonostante la evidente mascherina anti Covid e sono rimasti a bocca aperta e l’addetto alla portineria pure.
«Come, mi chiamano civico e basta – ha risposto Di Pangrazio – dicono che non ho punti di riferimento a Roma con i quali colloquiare di e per Avezzano e poi si meravigliano se qualcuno risponde quando chiamo? ».
Poi i due hanno sbarrato la porta e hanno parlato per almeno un’ora davanti a un caffé. Di cosa? Certamente il sindaco ha parlato di sanità, dell’ipotesi di dimensionamento dell’ospedale, della contrazione dei posti letto, della cancellazione del Tribunale per il rilancio del quale ha detto di aver costituito un ”ufficio permanente” proprio dentro al Comune.
«Gli ho appena accennato – ha detto e poi ha aggiunto – presenterò a Letta un chaier de do leance, un lungo elenco delle cose che non vanno che gli farò pervenire a Roma anzi, glielo porterò io stesso non appena il summit dei medici che ho convocato mi faranno avere le contro proposte da presentare in Regione».
Qualcosa di più preciso?
«Sarebbe scorretto ora parlare dei progetti che ho in mente senza informare un po’ tutti. Ma come? Ma se il centrodestra ha chiesto di contribuire a delegittimare il manager asl Roberto Testa, perché non lo fa aggiungendo alla sua protesta per il presunto ridimensionamento anche la richiesta dell’allontanamento del manager?»
«Io? -risponde e chiude – ma chi lo ha chiamato il dottor Testa a dirigere la Asl marsicopelignoaquilana? Io che sono civico? O il centrodestra? Perché non lo esautorano il sindaco Biondi e l’onorevole D’Eramo?
Io voglio un ospedale e una sanità commisurata con il territorio e una giustizia gestita da un tribunale che agisca sotto casa. L’onorevole D’Eramo, comunque, stia tranquillo, quando avremo messo in sicurezza i nostri cittadini, vaccinandoli, ci sarà tempo e modo per fare un’analisi».
Fonte: il messaggero – Articolo: Pino Veri