L’AQUILA – Un grande trionfo abruzzese, la prima riapertura al pubblico di un teatro italiano, frutto della perseveranza del direttore artistico del TSA, Giorgio Pasotti.
“Abbiamo lavorato in una situazione a dir poco drammatica”, ci confida telefonicamente l’attore, “non voglio sembrare altezzoso nel dire questo ma sono orgoglioso del lavoro che abbiamo svolto”. Il riferimento è all’iniziativa “L’arte non si ferma”, che ha portato in televisione 20 compagnie teatrali abruzzesi registrate nel teatro Tosti di Ortona “quando nessuno lavorava e altri teatri non si sono organizzati” e, ovviamente, alla Prima Nazionale di giovedì 6 maggio. Pasotti, contattato durante una pausa sul set, parla con frenesia ed entusiasmo. È un fiume in piena.
“In cantiere abbiamo un cartellone che pochi altri teatri possono vantare. Abbiamo nomi di richiamo che vanno da Simone Pisticchi a Edoardo Leo, Lino Guanciale, Anna Foglietta, Paola Minaccioni, Luca Argentero, solo per dirne alcuni”. Parla dell’urgenza di un ritorno alle origini del teatro che “nasce con quel dovere di essere un luogo di socializzazione, di scambi culturali, di opinioni, e certo anche di divertimento”. Nonostante la capienza del teatro sia ancora molto limitata, Pasotti riconosce uno sforzo da parte delle autorità in questo passo avanti. Guardando al futuro, il direttore artistico ha l’ambizione di affrontare un discorso di carattere nazionale: “È mia volontà quella di restituire un palcoscenico importante a un Teatro Stabile come quello d’Abruzzo, che è storicamente uno dei più importanti d’Italia”. E in questo senso allude perfino alla creazione di un circuito che possa unire i teatri dell’Abruzzo e quelli delle Marche, “un circuito che diventerebbe forse quello più considerevole di tutta Italia”.
Restando al presente, domani 6 maggio alle ore 20:00 il TSA finalmente riapre al pubblico per lo spettacolo “Alza la voce” con Giulia e Paola Michelini e la regia di Paolo Civati, spettacolo che sarà replicato venerdì 7 maggio alle ore 17:30 e 20:00.“ In fondo, il rapporto tra pubblico e attore si alimenta a vicenda, non c’è l’uno senza l’altro” (…) “siamo tutti molto emozionati perché è come il primo giorno di scuola dopo delle vacanze, in questo caso forzate” racconta Pasotti, che è molto contento di iniziare con questo spettacolo.
Un tentativo di ragionare del femminile e della sua natura, che non ha voglia alcuna di dare spiegazioni, attraverso Pizza e Stella, due lati discordi e opposti della stessa donna.