E’ on line il sito dell’Osservatorio del fenomeno U.F.O. in Abruzzo, UFO-OBSERVER.COM, realizzato ed aggiornato da tre ufologi abruzzesi con oltre 25 anni di esperienza nel settore. Nella sezione ‘segnalazioni’ sono elencate in ordine cronologico solo alcune delle testimonianze pervenute in questi ultimi 20 anni. Il sito pubblica senza periodicità informazioni riguardanti il fenomeno U.F.O. (Unidentified Flying Object), anche definito recentemente U.A.P. (Unidentified Aerial Phenomenon) in Abruzzo, senza fornire una specifica chiave interpretativa del fenomeno in generale o del singolo episodio di avvistamento in particolare.
Questa linea di condotta mira a far sì che non si imponga al visitatore una “verità”, ma che questi se la formi per
proprio conto, magari con l’acquisizione di una pluralità di opinioni.
Si organizzano sessioni di skywatch ufologico aperte a tutti, piccole conferenze tematiche con cena (quando possibile) oppure conferenze on-line. In presenza di segnalazioni di una certa rilevanza si effettuano investigazioni ed approfondimenti su tutto il territorio regionale.
Per segnalare avvistamenti di presunti U.F.O. sul territorio abruzzese o soltanto per informazioni è possibile scrivere all’indirizzo info@ufo-observer.com, oppure contattare il Coordinatore del sito Riccardo Di Prinzio
sul WhatsApp 346.0456646.
La sigla anglosassone U.F.O., coniata dall’USAF, l’Aeronautica Militare americana, indica questo fenomeno persistente ed inspiegato dal 1947. Un’alta percentuale delle segnalazioni di UFO può e deve, naturalmente, riportarsi a fenomeni ottici di rifrazione o dovuti alla particolare ionizzazione dell’atmosfera, a palloni sonda meteorologici, a satelliti artificiali, a corpi celesti, a fulmini globulari. Ma le numerose interpretazioni di ordine convenzionale non riescono, nel modo più assoluto, a fornire un chiarimento valido dell’imponente casistica
registrata a tutt’oggi, che continua a sfidare ogni semplicistica spiegazione delle autorità competenti e lo scetticismo del pubblico. Le sue precise e costanti modalità di manifestazione sembrano oggi indicare come ci si trovi di fronte ad oggetti apparentemente controllati da intelligenze coscienti.
Mentre la pandemia COVID da oltre un anno catalizza l’attenzione dei media e del pubblico, nell’aprile scorso
il Pentagono ha pubblicato tre video di «fenomeni aerei non identificati» girati tra il 2004 e il 2015 dai velivoli
militari. I video sono comunemente indicati come “FLIR1”, “Gimble” e “GoFast”. Secondo il sito web della TTSA, rappresentano “… la prima prova ufficiale rilasciata dal governo degli Stati Uniti che può essere legittimamente designata come credibile, autentica conferma che i fenomeni aerei non identificati (UAP) sono reali”. Ma non finisce qui, la C.I.A. (Central Intelligence Agency) americana svela i dossier sugli U.F.O. rilasciando la documentazione sul sito THE BLACK VAULT.
Negli Stati Uniti continua l’attesa per la prossima pubblicazione da parte degli enti di intelligence del rapporto
sugli UAP/UFO previsto dalla legge di autorizzazione per le attività di intelligence. In Italia sul sito internet dell’Aeronautica Militare è presente un modulo da compilare e da trasmette in caso di avvistamento di un U.F.O. al Reparto Generale Sicurezza.