Internet ha rivoluzionato il mondo delle telecomunicazioni. L’invenzione del telegrafo, del telefono, della radio e del computer hanno fissato le tappe per questa possibilità di integrazione senza precedenti. Internet è un mezzo di broadcasting world-wide, un meccanismo per la diffusione delle informazioni e un mezzo per la collaborazione ed interazione tra persone, e anche tra persone e macchine e macchine-macchine, indipendentemente dalla posizione geografica.
Internet rappresenta uno dei migliori esempi di successo dell’impegno e degli investimenti sostenuti nella ricerca e nello sviluppo di infrastrutture di comunicazioni.
Oggi Internet è una infrastruttura di comunicazione diffusa. La sua storia è complessa e coinvolge molti aspetti-tecnologici, organizzativi e sociali. E la sua influenza raggiunge non solo i settori tecnici ma tocca e attraversa tutti i settori della società e anche gli aspetti più privati della nostra vita quotidiana.
In questa trattazione si vuole ripercorrere alcune tappe che portarono alla connessione dell’Italia a Internet.
Tralasciando alcune fasi embrionali di studio e ricerca che portarono allo sviluppo di ARPANET ( Advanced Research Projects Agency NETwork, rete di computer studiata e realizzata dalla DARPA, l’agenzia del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ), dalla quale nel 1983 nacque Internet, si può partire da una data fondamentale: il 29 ottobre 1969.
Fu una data importante: il primo messaggio scambiato tra lo SRI ( Stanford Research Institute ) a Menlo Park e UCLA ( University of California Los Angeles ).
Successivamente altri centri di ricerca delle università americane si collegarono ad Arpanet, progenitrice di Internet.
I collegamenti a Internet dell’Europa avvennero in Inghilterra, Norvegia, Germania Ovest e Italia tramite la rete satellitare SatNet.
SATNET, anche conosciuta come Atlantic Packet Satellite Network, era una rete satellitare che formò un segmento di Internet, implementata dalla BBN Technologies sotto la direzione della Advanced Research Projects Agency.
SATNET ebbe origine da una proposta di Larry Roberts nel 1970, per un collegamento tra ARPANET e la rete del National Physical Laboratory (NPL). La rete NPL è stata sviluppata da Donald Davies, uno dei due inventori del concetto di commutazione di pacchetto. L’ARPA aveva un collegamento di 2,4 kilobit/s al NORSAR (utilizzato per la ricerca sismica), che all’epoca passava attraverso una stazione satellitare nel Regno Unito, quindi proseguiva via cavo fino alla Norvegia.
Nel 1971 Peter T. Kirstein fu scelto invece per collegare il suo gruppo di ricerca all’University College di Londra (UCL). Il finanziamento fu finalmente approvato nel 1973, momento in cui la connettività transatlantica cambiò: il collegamento NORSAR ora attraversava l’Atlantico attraverso la stazione satellitare nordica a Tanum, in Svezia, quindi proseguiva via cavo verso la Norvegia. Due ARPANET Terminal Interface Processors (TIP) furono installati in Norvegia e collegati all’ARPANET via satellite nel giugno e settembre 1973.
La connessione UCL attraverso un circuito terrestre con la Norvegia divenne operativa nel luglio 1973 a 9,6 kilobit /secondo. A questo punto, UCL fu collegata ad ARPANET, la prima rete interconnessa eterogenea.
In quello stesso anno, Larry Roberts propose l’utilizzo di un collegamento a 64 kilobit/s di un satellite come mezzo condiviso da più stazioni terrestri satellitari all’interno del raggio di copertura. Questa proposta fu implementata da Bob Kahn e portò a SATNET. I partecipanti principali includevano BBN Technologies, COMSAT, Linkabit Corporation, UCLA, University College London, Norwegian Defense Research Establishment e Royal Signals and Radar Establishment in Gran Bretagna.
Nel 1973 Bob Kahn prese in considerazione l’interconnessione di ARPANET con altre reti. A tale scopo arruolò Vint Cerf, che insegnava a Stanford. Il problema era che ARPANET, PRNET basato su radio e SATNET avevano tutte interfacce, dimensioni dei pacchetti, etichettatura, convenzioni e velocità di trasmissione diverse. Collegarli insieme fu molto difficile. In risposta, Kahn e Cerf iniziarono a progettare un protocollo di connessione net-to-net. Cerf guidò il nuovo International Networking Working Group (INWG). Nel settembre 1973, i due presentarono il loro primo articolo sul nuovo programma di controllo della trasmissione ( Transmission Control Program TCP ) in una riunione INWG presso l’Università del Sussex in Inghilterra.
La prima dimostrazione del TCP, collegando SATNET, ARPANET e PRNET (Packet Radio Network, comunicazione radio per fornire comunicazioni affidabili in ambienti mobili ) avvenne il 22 Novembre 1977. Come risultato di questo lavoro, SATNET svolse un ruolo centrale nella creazione della suite di protocolli Internet.
Alla fine degli anni ’70, SATNET collegava i siti di ricerca negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Norvegia, in Germania e successivamente in Italia.
Primo nodo in ITALIA collegato a Internet
Pisa – Centro Spaziale del Fucino – Roaring Creek
Il Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico (CNUCE) è stato una delle prime istituzioni scientifiche italiane nel campo dell’informatica. E’ nato nell’ambito della Università di Pisa nel 1964, quale centro di calcolo nazionale per ricercatori universitari e del CNR.
Le funzioni del CNUCE possono essere suddivise in due sfere ben distinte: da un lato il centro costituiva il servizio informatico per le università italiane, dall’altro vi si svolgevano attività di ricerca in proprio.
Innanzitutto il CNUCE era il centro di calcolo elettronico utilizzato da tutto il mondo accademico italiano per le proprie ricerche. Il centro si occupava anche di formare gli operatori informatici ed i programmatori. Forte fu la collaborazione con la IBM, la quale mise a disposizione i primi grandi calcolatori elettronici. Questo aveva creato nella città toscana un gruppo di ricercatori specializzati nel campo del calcolo elettronico.
A Pisa la rete ARPANET cominciò a destare un forte interesse già a partire dal 1970, quando un gruppo di giovani ricercatori si ritrovarono a collaborare al CNUCE. Videro subito nelle reti dei calcolatori un’opportunità straordinaria per fare ricerca in un settore di frontiera.
E’ verso la fine degli anni 70, sotto la direzione di Gianfranco Capriz, che inizia la vera avventura e si decise di andare avanti più velocemente verso i sistemi a rete.
La svolta decisiva si realizza quando si decise di entrare in contatto con Robert Khan. Insieme a Vinton Cerf inventò il protocollo TCP/IP, la tecnologia usata per trasmettere informazioni su Internet. Il 12 Febbraio 1980 Luciano Lenzini, responsabile della divisione sistemi distribuiti, scrive una lettera indirizzata a Khan con la quale si chiedeva di far parte del suo gruppo di ricerca e ospitare un nodo della rete satellitare SATNET presso il CNUCE di Pisa. L’iniziativa fu avallata dal CNR e vi furono diversi incontri con vari ministeri per le autorizzazioni e anche con Italcable e Telespazio per definire tutti gli aspetti tecnici della connessione.
Ma le difficoltà non mancarono. Robert Khan si recò in Italia per tracciare la configurazione del primo nodo Internet italiano, concordando la piattaforma hardware e software. Subito dopo venne inviato l’ordine per lo stanziamento dei fondi al CNR, il quale rispose positivamente dopo un anno. Contemporaneamente, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti segnalò che il software e l’hardware erano ormai obsoleti per il salto tecnologico che aveva già investito il settore.
In particolare, era da implementare un nuovo router, l’ormai celebre butterfly gateway, i cui costi erano elevati. La sostituzione era obbligatoria ma i fondi stanziati non erano sufficienti.
Fu Robert Khan a far assicurare il finanziamento del butterfly gateway da parte del Dipartimento della Difesa, senza la quale la sperimentazione non sarebbe andata avanti e l’Italia fuori dal contesto.
E così l’Italia diventò il quarto paese europeo a connettersi a Internet.
Partecipare alla sperimentazione permise lo sviluppo del settore. Consentì agli studiosi di partecipare alle riunioni degli organismi internazionali nei quali si pianificava lo sviluppo di Internet. Star fuori dal sistema internazionale della ricerca avrebbe comportato gravi ritardi per la nascita di Internet in Italia.
30 Aprile 1986 – Testimonianza di Antonio ‘Blasco’ Bonito
L’Italia fu coinvolta insieme a Gran Bretagna, Germania e Norvegia nel successivo progetto, SATNET, che grazie a un satellite sopra l’Atlantico avrebbe dovuto collegare i quattro Paesi europei agli Stati Uniti.
Il partner italiano prescelto per Satnet fu il CNUCE e io venni incaricato di seguire il progetto, le installazioni, le connessioni e di tenere i contatti con gli americani.
Nel CNUCE allora non disponevamo di UNIX, malgrado alcune spinte, malgrado il fatto che qualcuno si fosse procurato da Berkeley i nastri del sistema operativo (che implementava TCP/IP) ma il gruppo reti (Lenzini, Bonito, Gregori, Mannocci, Sommani e Zucchelli) proseguiva in quella direzione e le cose che noi stavamo ricercando come impostazioni di comunicazione le abbiamo ritrovate già inquadrate nell’architettura di un flessibile strato Internet Protocol che consentiva applicazioni e sviluppo.
Il 30 aprile del 1986 io collegai il sistema di calcolo del CNUCE con la rete di laboratori delle università e delle istituzioni militari Usa connessi ad ARPANET.
Quel giorno del fatidico esperimento ero solo. Ero emozionato.
Intuivo le enormi possibilità di crescita del nuovo mezzo, ma non mi rendevo conto di assistere in quell’istante a un tipo di collegamento che avrebbe cambiato il mondo.
Ma in quel momento non avevo affatto la percezione di entrare nella storia. Ero solo davanti al PDP 11, con un router “Butterfly” della BBN, più grande di un frigorifero.
Su una linea di 64 kilobit dal terminale di Pisa mandai [IP assegnato su rete SATNET] un pacchetto di dati al centro di Telespazio a qualche centinaio di km, nella piana del Fucino, la cui antenna a sua volta lo sparò via satellite INTELSAT V a Roaring Creek, in Virginia.
Erano state coinvolte nella catena pure SIP per le tratte Fucino-Pisa e ITALCABLE per il collegamento fra centrali telefoniche internazionali.
Da Roaring Creek mi rispose un computer: un semplice segnale.
12 Maggio 1986
Il 12 maggio del 1986 Lenzini comunicò all’allora Presidente del CNR che il primo nodo italiano era collegato ad Internet.
Eppure quel primo messaggio scambiato venne ignorato dai media e dalla comunità scientifica nazionale.