ROMA – Il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto legge denominato ‘Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19’. Stato di emergenza esteso fino al 31 luglio prossimo. Astenuta la Lega, non convinta sul coprifuoco alle 22 (fino a giugno), apertura posticipata di palestre e piscine e il no, per ora,alla riapertura di locali al chiuso. Sì a riavvio ristoranti,cinema e teatri, ma solo all’aperto.
Proprio riguardo alle zone, Gelmini ha anticipato che “oltre 11 Regioni passeranno al giallo“. Uno slittamento che “è una conquista degli italiani che hanno fatto sacrifici, ma ci vuole grande prudenza, il virus è invisibile ma non è scomparso”. La ministra è poi intervenuta sul tema delle scuole, dopo la decisione emersa ieri di voler riportare i ragazzi in aula con gradualità. “Nessuna marcia indietro”, ha dichiarato Gelmini rispondendo alle critiche emerse sui giornali. “Il governo vuole riaprire le scuole, lo farà e tende al 100 per 100 della presenza di studenti, ma c’è un problema che riguarda i trasporti. Si parte dal 60%, ci saranno punte del 75%, qualcuno lo farà al 100%, quell’obiettivo lo raggiungeremo progressivamente“. Sulla scuole come su altri temi “il governo ha scelto un profonda discontinuità rispetto al governo precedente”, sostiene la ministra. “Non scarica le responsabilità sugli enti locali, ma le condivide con loro. In questo mese, mese e mezzo che manca al termine delle lezioni riusciremo a riaprire, ma lavoriamo già per la riapertura a settembre in piena sicurezza.
COSA DICE IL DECRETO
Sembra confermata la riapertura di bar e ristoranti, a partire dal 26 aprile, a pranzo e cena ma con «consumo al tavolo esclusivamente all’aperto e solo in zona gialla. Dall’1 giugno potranno aprire, ma solo a pranzo, anche i locali che hanno spazi al chiuso.
SPOSTAMENTI E COPRIFUOCO.
Fino al 15 giugno, in zona gialla, sarà permesso un solo spostamento al giorno per andare a trovare amici o parenti fino a un massimo di 4 persone Lo spostamento è consentito sempre dalle 5 alle 22, dunque nel rispetto del coprifuoco. Lo spostamento nelle zone gialle è sempre consentito sia all’interno della regione che tra le regioni dello stesso colore. Cambia, invece, la situazione per le regioni arancioni dove ci si potrà spostare solo all’interno dello stesso comune. Per uscire dalle zone arancioni o rosse servirà, invece, la certificazione verde.
SCUOLA: NULLA DI FATTO, SI TORNA AL 60%
Per quanto riguarda la scuola, invece, la bozza del decreto legge, suscettibile ancora di modifiche, prevede che per le superiori debba essere garantito il rientro in aula per almeno il 60 per cento (e fino al 100 per cento) degli studenti nelle zone gialle e arancioni. In zona rossa, invece, il tetto scende al 50 per cento (massimo al 75 per cento). Le disposizioni «non possono essere derogate da provvedimenti dei presidenti delle Regioni» fatto salvo casi di «eccezionale e straordinaria gravità» dovuti al Covid. Insomma, le Regioni non potranno più fare liberamente. Non sarà più consentito.
- Dal 15 maggio, sempre in zona gialla, è prevista l’apertura delle piscine all’aperto, dei mercati e dei centri commerciali anche nei giorni festivi.
- Le palestre dal 1 giugno.
- Dal 1 luglio delle fiere, dei convegni, dei congressi, dei centri termali e dei parchi tematici.
- Dal 26 aprile, in zona gialla, sono confermati anche gli spettacoli aperti al pubblico in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto, a patto che ci siano posti a sedere preassegnati con distanza di almeno un metro. Secondo la bozza del decreto, la capienza non può essere superiore al 50 per cento di quella massima: 1.000 spettatori consentiti all’aperto e 500 al chiuso.
- Alcuni eventi si potranno riservare solo a chi ha il certificato verde. Dall’1 giugno, tra l’altro, si potrà andare a eventi sportivi con capienza degli stadi o palazzetti non superiore al 25 per cento e con massimo 1.000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Confermato, infine, il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino