CELANO – Con ordinanza del 13 aprile 2021 il Tribunale di L’Aquila (Sezione per il riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale) ha richiesto la revoca immediata delle misure interdittive applicate all’ingegnere Fabrizio Confortini.
Lo stesso, difeso dall’avvocato del Foro di Avezzano, Antonio Milo, era stato indagato, nell’inchiesta “Acqua Fresca” nel Comune di Celano, per “un’ipotesi di reato di turbata libertà di scelta del contraente” ed era stato sottoposto ad un’interdizione dall’attività professionale per sei mesi dapprima, a tre mesi successivamente: il collegio del Tribunale di L’Aquila, presieduto dal Giudice Alessandra Ilari, ha ordinato la cessazione immediata della misura applicata.
Non c’è stato nessun accordo raggiunto tra il Confortini, Piccone ed altri soggetti per turbare l’esito del bando di gara, avendo il Gip evidenziato che “non è stato rinvenuto dai carabinieri alcun documento relativo alla gara in oggetto”.
“In difetto di evidenze documentali” – così come recita l’ordinanza – “del concreto avvio di un procedimento amministrativo, finalizzato all’adozione di un bando preconfezionato ad hoc, reputa questo Collegio non sussistenti gli estremi per configurare il delitto”.
Le stesse accuse erano decadute anche per il coindagato Filippo Piccone.
Era il 22 febbraio 2021 quando la città di Celano si svegliò con il suono delle sirene delle forze dell’ordine che avevano eseguito ordinanze di carcerazione e restrizione nei confronti di 25 persone, ponendo agli arresti domiciliari il sindaco Settimio Santilli ed il vice sindaco Filippo Piccone, tradotto nel carcere di Vasto.
I fatti in oggetto furono definiti, da alcune testate giornalistiche attraverso la sole intercettazioni ambientali rese loro note dai carabinieri, come incarichi affidati a professionisti da dividere come un “prosciutto”. Ad oggi, nel caso di specie su quegli incarichi, non è stato rinvenuto nulla.
Sono attese per la prossima settimana le decisioni del Riesame sulle misure adottate nei confronti di Santilli e Piccone che, al momento, sono ancora sottoposti al divieto di dimora nel comune di Celano, nonostante molti capi di accusa, nei loro confronti, siano decaduti.
Nel frattempo, però, la vita e la reputazione delle persone coinvolte e delle loro famiglie è stata distrutta da una gogna mediatica durata settimane e la storia politica ed economica di Celano, e dei celanesi, è stata controvertita da fattori esterni che, dopo nemmeno due mesi, si stanno dissolvendo, ma che nello stesso tempo hanno inciso ormai in maniera irrimediabile. Ne sono testimonianza i recenti fatti di cronaca di Vasto, quale il suicidio del dottor Sabatino Trotta.