AVEZZANO – Nel lento andare acritico e autoreferenziale del governo cittadino, si sogna, si straparla, si progetta e si dichiara sempre in grande, difficilmente soffermandosi sulle piccole cose, quelle triviali e quotidiane, che fanno la differenza tra una città vivibile, accogliente, attenta, amica, e un’estraneo dormitorio anestetizzato, cornice ideale delle nostre vite da bulimici consumatori di modernità.
Mentre la vita ai tempi del covid si impoverisce di esperienze, diviene rarefatta, viene confinata negli spazi angusti delle abitazioni e mediata da schermi luminosi, un’intera generazione arranca impreparata mentre affronta un cambiamento epocale con i mezzi a sua disposizione: non sono molti.
Le misure di contenimento la colpiscono più duramente di ogni altro raggruppamento sociale: non possono riunirsi, non possono andare a scuola, non possono vivere famiglia e tradizioni, non hanno soldi da spendere, non hanno cinema, concerti, teatro, aperitivi, nemmeno la possibilità di stare in gruppo; parliamo di adolescenti e post adolescenti, pieni di sogni, di emozioni, di ormoni, che non hanno accesso a tutto ciò che garantisce un sano sviluppo emotivo, relazionale e culturale ad un individuo normale.
Avete il quadro della situazione.
Adesso aggiungete che la maggioranza non ha un computer personale e condivide quello che c’è con il resto della famiglia, un buon numero non ha la possibilità di accedere a collegamenti telematici di decente qualità e qualcuno si arrangia con il solo smartphone. Va da sé che anche seguire le lezioni può diventare difficile: il mondo si restringe ancora di più.
E allora? Allora una buona amministrazione dovrebbe trovare delle soluzioni.
Il compito di una buona amministrazione dovrebbe essere prima di tutto quello di eliminare gli ostacoli che limitano i cittadini nel godimento dei loro diritti e costruire un ambiente in cui ognuno possa trovare la propria realizzazione come individuo e membro di una comunità.
Il comune di Avezzano, ispirandosi a buone pratiche già adottate altrove, ha i mezzi e l’opportunità di offrire ai cittadini, in particolare a quelli più giovani, luoghi efficienti di accesso alla rete con disponibilità di postazioni telematiche pubbliche per attività connesse al lavoro e all’educazione (formazione, DAD, tesi, colloqui di lavoro, videoconferenze, ecc.).
Siamo certi che questo nostro appello verrà raccolto, nel frattempo ringraziamo il consigliere Tiziano Genovesi, che si è reso disponibile a presentarne mozione nel prossimo consiglio comunale. Siamo fiduciosi che verrà accolta: non solo per aiutare chi in questo momento è in difficoltà, ma per percorrere quel percorso lento e indispensabile di trasformazione, da luogo in cui vivere, a luogo da vivere.