AVEZZANO – Si riporta testo della lettera di una studentessa del Liceo Scientifico Pollione.
“Sono una studentessa del Liceo scientifico di Avezzano e vivo fuori da quel comune. Nel territorio
marsicano sono 24 i comuni in zona rossa.Ormai è più di un anno che le nostre vite sono dirette dai DPCM, dal colore delle nostre città e dal numero
di contagi presenti nel territorio in cui viviamo; siamo bloccati in casa da molto tempo, non vediamo i nonni
e i parenti da troppi mesi per paura di contagiarli senza volerlo. Non vediamo un volto amico da troppo
tempo ormai, se non attraverso un computer, non possiamo andare nelle piazze delle nostre città a
prendere un caffè, perché è vietato dalla zona rossa, non possiamo incontrarci neanche rispettando le
regole.Non possiamo più festeggiare un compleanno perché si creano assembramenti, non possiamo uscire nelle piazze perché si creano assembramenti, i ristoranti sono chiusi perché creano assembramenti, le palestre sono chiuse perché creano assembramenti, non ci sono più eventi perché creano assembramenti, non
possiamo più viaggiare per l’Italia, visitare musei, paesaggi naturali perché creiamo assembramenti, i negozi sono chiusi a meno che non siano generi alimentari o indumenti per bambini perché creano
assembramenti.Possiamo uscire solo per necessità, in auto non si può stare in più di due persone, a meno che non ci siano
minori di 14 anni, non si può uscire dai propri comuni se si è in zona rossa o arancione se non per morivi
strettamente necessari.Io che ho 18 anni non posso essere nella stessa auto con i miei genitori, ma posso prendere un mezzo
pubblico da un comune in zona rossa per raggiungere un altro comune stando a contatto con tutte le
persone all’interno dello stesso mezzo per andare a scuola, tutte persone delle quali non so nulla, non so
se hanno effettuato il tampone, non so se hanno avuto contatti con dei positivi ?
Quindi io mi chiedo: “Perché per andare a scuola possiamo creare assembramenti sui mezzi e davanti le
scuole stesse, mentre ci sono attività chiuse da 14 mesi, padri e madri che non lavorano più a causa dei
contagi sempre alti e noi stessi siamo privati di tutto per i contagi?”
Siamo tanti studenti, gli assembramenti davanti le scuole, alle fermate degli autobus o dei treni si creano, è
inevitabile.Finché non saremo tutti vaccinati non possiamo tornare sugli autobus o davanti le scuole, creando nuovi
focolai, con il rischio di portare nelle nostre case il Covid-19, con i nonni o qualche famigliare debole
rischiando di farlo ammalare.A Pescara sono state trovate sui mezzi pubblici 32 particelle di Covi-19, quindi siete proprio sicuri di farci
tornare su quegli stessi mezzi?IO HO PAURA, quindi non sono disposta a tornare sui mezzi pubblici per andare a scuola.Siamo a metà aprile, non è meglio finire la scuola in DAD, dato che lo stesso Presidente del Consiglio dei
ministri ha detto durante una conferenza stampa che raggiungeremo l’immunità di gregge per giugno,
quando la maggior parte della popolazione sarà vaccinata? Se non possiamo più vivere le nostre vite liberamente, non possiamo più coltivare le nostre passioni e ci stiamo privando di tutto per superare questo momento, non rischiamo di rovinare tutti questi sforzi fatti fino ad ora facendo questo errore.