TAGLIACOZZO – Le mani del vescovo rivolte verso l’alto e l’eco dell’acqua che cade nella fontana dell’Obelisco in una piazza vuota. Una seconda edizione del Volto Santo in pandemia è terminata. Emozionanti ricordi vivono oggi nei cittadini di Tagliacozzo che non possono vivere la tradizione più importante della città. Tra sacro e profano, la domenica in Albis anche quest’anno si è svolta tra il silenzio di piazza Obelisco, le parole di speranza del vescovo Pietro Santoro, un vuoto nei cuori di tutti i cittadini.
Strade sotto controllo dalle forze dell’ordine di polizia e dall’occhio vigile dell’Associazione dei Carabinieri per evitare l’ingresso in piazza Argoli e Piazza Obelisco. Nella chiesa dei S.S. Cosma e Damiano, invece, il volto del Cristo raffigurato nel quadro che rappresenta il velo della Veronica, è stato esposto da giovedì per la venerazione dei fedeli. Affianco al vescovo Pietro Santoro che ha celebrato la santa messa, don Ennio Grossi che qualche giorno fa ci ha spiegato su Marsicast il significato della benedizione.
Nella celebrazione di questa mattina era presente il sindaco Vincenzo Giovagnorio, accompagnato dalla presidente del consiglio Comunale Anna Mastroddi. Presente anche il sindaco di Pescina Mirko Zauri, alcuni consiglieri di maggioranza e della minoranza comunale di Tagliacozzo, il maggiore Silvia Gobbini, a comando della compagnia dei Carabinieri di Tagliacozzo e Sandro De Angelis in rappresentanza della Polizia di Stato.
“Il volto del Cristo per portare a voi, alla municipalità di Tagliacozzo e a tutti“, nell’omelia si è espresso così il Vescovo Santoro, “la casa è dove si è generati è la nostra casa perché è un grembo di amore mai interrotto. Abbiamo bisogno del coraggio per distribuire la misericordia con tenerezza che è una forza straordinaria al fine di creare un popolo di pace che sia in grado di prendersi per mano”, continua, “la pandemia ha creato volti isolati, lacerati e sofferenti. Volti unici e non numeri. In questo tempo malato abbiamo bisogno del fuoco di Cristo e di seguirLo”.
IL SIGNIFICATO DELLA BENEDIZIONE CON DON ENNIO GROSSI E VINCENZO GIOVAGNORIO