L’AQUILA – Sono quasi 1.300, per un totale di 1,3 milioni di euro, le richieste di contributo a fondo perduto che saranno finanziate a favore delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche abruzzesi. Nei giorni scorsi è stato completato, in tempi molto rapidi, l’iter burocratico: prima l’approvazione della graduatoria e in seguito la determina dirigenziale con la quale è stata disposta la liquidazione del contributo per l’emissione dei relativi bonifici.
Le domande pervenute sono state in totale 1.354, di cui 1.288 ammissibili e già in fase di liquidazione a seguito delle verifiche e 46 in fase di istruttoria. Solo 5 sono state dichiarate inammissibili. Il plafond complessivo a disposizione è di 1,5 milioni di euro e consente di soddisfare tutte le richieste. Il bando si è concluso lo scorso 4 febbraio e in tempi rapidi, appena 50 giorni, si è arrivati all’erogazione dei contributi.
«Si tratta di una misura molto importante per tutto il territorio abruzzese – dice l’assessore regionale allo Sport, Guido Liris – perché incide su uno dei comparti più colpiti dai gravi effetti della crisi economica scatenata dalla pandemia. Un comparto che ha enormi ricadute sul piano sociale e che ancora oggi fa enorme fatica a individuare una prospettiva di ripresa. E’ per questo che senza indugi abbiamo pensato a un meccanismo di parziale compensazione delle perdite, in modo da sostenere concretamente le realtà sportive di tutto il territorio. La misura – aggiunge Liris – si inserisce nel quadro più ampio della strategia di sostegno e rilancio del sistema sport regionale. Ricordo in particolare il bando per gli impianti sportivi, attraverso il quale sono arrivate oltre 200 richieste dai Comuni della regione per finanziare interventi di adeguamento, miglioramento o realizzazione ex novo di strutture. Le imponenti risposte agli avvisi emanati dalla Regione in questo settore dimostrano la grande necessità di far ripartire quanto prima il mondo dello sport amatoriale e dilettantistico, penalizzato dall’emergenza ed essenziale per la tenuta sociale della regione e per il miglioramento della qualità della vita. Lo sport come primo ammortizzatore sociale e psicologico, soprattutto in questo frangente così critico. E’ su questa linea che continueremo a profondere i nostri sforzi».