AVEZZANO – “Scorrettezza istituzionale, una grave mancanza di rispetto nei confronti del governo regionale e del suo territorio. Per l’ennesima volta il sindaco di Avezzano ha commesso un errore marchiano e, ancora una volta, mio malgrado, mi trovo a dover denunciare un atteggiamento schizofrenico del primo cittadino”.
Sono le dure parole di accusa che arrivano dal consigliere comunale di Avezzano Tiziano Genovesi, coordinatore della Lega della provincia dell’Aquila, nel giorno dell’inaugurazione della nuova scuola di via Pertini ad Avezzano.
“Questa mattina il sindaco Gianni Di Pangrazio, accompagnato dall’immancabile e sempre presente assessore regionale Guido Liris, ha tagliato il nastro della struttura, i cui lavori, è bene precisarlo, sono stati voluti dall’ex governatore Gianni Chiodi. Al di là di questo ‘strano asse Di Pangrazio-Liris’, il primo cittadino ha però dimenticato di invitare il presidente della Regione, Marco Marsilio, e l’assessore regionale abruzzese alla Istruzione Pietro Quaresimale, del resto ha preferito essere accompagnato in questo momento così importante dall’amico Liris, al quale propongo di chiedere a questo punto la cittadinanza avezzanese”, aggiunge il consigliere.
Genovesi parla anche di incoerenza di Di Pangrazio: “Il sindaco ha fatto dell’avezzanesità e della ‘Grande Marsica’ il suo cavallo di battaglia, una guerra contro L’Aquila iniziata già prima della campagna elettorale, ma abbiamo avuto la prova che quando ha degli interessi politici va a braccetto con l’assessore aquilano il quale, nonostante il monito arrivato dai rappresentanti del territorio del suo stesso partito, ha passato nuovamente la galleria di San Rocco, come quando Giulio Cesare varcò il Rubicone, ‘Il dado è tratto’ anche per Liris”.
È inspiegabile e schizofrenica la posizione del sindaco nei confronti dei partiti: “Prima si professa civico, facendo del civismo il centro della sua politica, attacca i partiti e le loro strutture, poi chiede aiuto agli stessi per risolvere le questioni che altrimenti non troverebbero soluzioni, circondandosi al tempo stesso di leader politici che rientrano proprio in quelle strutture tanto vituperate, stringendo accordi con i partiti e con i loro rappresentanti aquilani – conclude – Siamo di fronte a una mancanza assoluta di coerenza e correttezza istituzionale, nulla di nuovo dal fronte insomma!”.