AVEZZANO – In occasione del Dantedì e del settecentenario della morte di Dante che ricorre quest’anno, l’IIS Ettore Majorana ha deciso di omaggiare il Sommo poeta in modo originale e significativo.
La data del 25 marzo non è stata scelta a caso ma, secondo gli studiosi, sarebbe la data di inizio del viaggio di Dante nell’aldilà della “Divina Commedia, quando “nel mezzo del cammin di nostra vita” si ritrovò “per una selva oscura”.
Anche il viaggio del Majorana parte da qui: dalla scala dell’ingresso centrale, dove è stata raffigurata l’immagine di Dante e sono state incise le prime terzine del celebre poema. È l’inizio del viaggio, del percorso di ogni studente.
La “Divina Commedia” d’altronde è la storia di un grande cammino educativo che Dante compie per ritrovare se stesso e la sua vera natura, accompagnato dalle sue guide che lo sostengono, istruiscono, rimproverano, esortano ed incoraggiano. Come ogni insegnante con i propri studenti.
Il viaggio continua all’interno dell’istituto, partendo dall’Inferno con il canto di Ulisse.
L’eroe di Itaca persuade i compagni a compiere un’impresa “folle” che finisce in tragedia, ma non sfuggono la commozione e la profonda ammirazione dantesca per la “conoscenza” e la “virtù”: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”.
Salendo al secondo piano, ci si imbatte nelle terzine del canto VI del Purgatorio, il canto politico contenente la famosa invettiva dantesca contro la “serva Italia”, nave in tempesta senza nessuna guida. Un monito per le giovani generazioni, che scuote e invita a riflettere.
All’ultimo piano, infine, il viaggio non può che terminare in Paradiso. Alla fine del suo percorso, Dante è solo, ha ritrovato se stesso ed è pronto alla visione di Dio, per lui immagine del sommo bene e della massima felicità, “l’amor che move il sole e l’altre stelle”.
Il viaggio di Dante vuole essere il viaggio di ogni studente del Majorana: insicuro e smarrito all’inizio; a volte in difficoltà o magari “disperato” negli anni, ma sempre curioso, desideroso di imparare e soprattutto mai solo, ma accompagnato e guidato; consapevole e maturo alla fine, pronto a spiccare il volo.