Classe 2000, attitudine urban che si sposa con una sensibilità straordinaria, Fabrizio Viola (nome di battesimo di Scofield), autore della tormentata “Alone”, ci incontra in piazza Torlonia per una chiacchierata.
Perché hai cominciato a fare musica?
“Prima ancora di fare musica, scrivevo poesie. È da lì che nasce la passione per la scrittura che poi si evolverà in passione per la musica. È il mezzo attraverso il quale Scofield può raccontare la sua vita senza filtri. Già dalle scuole medie avevo capito che questo era quello che avrei voluto fare”.
Scofield, è difficile inquadrarti musicalmente, tu come descriveresti il tuo genere?
“Non mi piace catalogarmi, collaboro con produttori diversi, e quando mi mandano uno strumentale che mi emoziona, seguo la sua atmosfera e la scrittura viene giù naturalmente. Non mi interessa essere coerente a livello di suono, ma esserlo come contenuti. Scofield non è un personaggio”.
Quali artisti ti hanno influenzato allora?
“In parte quelli del rap hardcore; mi hanno avvicinato alla cultura hip hop e al freestyle, che mi è servito molto per sviluppare una buona tecnica”.
Come ti senti quando scrivi o canti?
“Libero e rinato. È un momento di sfogo che mi permette di “respirare” di nuovo. Credo nel potere terapeutico dell’arte, mi dà una mano. E spero che possa aiutare anche chi ascolta i miei pezzi e ci si ritrova”.
Inizia a piovere, nessuno ha un ombrello. È una pioggia leggera, non ci spostiamo. Scofield approfitta della pausa e mi chiede se “sta andando bene”, gli rispondo che non ne ho proprio idea perché è la prima volta anche per me (ridiamo).
Possiamo ricominciare: come è nato il collettivo “C.a.m.o gang” (la O senza puntino non è un errore, si scrive proprio così) con il rapper Emsiie?
“È nato in modo naturale, io e Ciampi (soprannome di Emsiie) siamo amici ed avendo una passione in comune e stima reciproca ci è sembrato ovvio andare oltre il featuring e fondare una ‘famiglia’ con produttori e persone intorno che potessero aiutarci”.
Da qualche giorno è finito il festival di Sanremo, a te piacerebbe parteciparci in futuro?
(ride) “Certo, sarebbe un sogno. Da bambino lo guardavo ogni anno con la mia famiglia, perché no. Anche se al momento preferisco pensare di canzone in canzone, a partire dal prossimo pezzo che esce a breve”.
Come si chiama?
“Fuoriluogo, con un produttore romano, Bad Mantis. Inoltre gireremo un videoclip per la prima volta”.
Cosa dobbiamo aspettarci, in una parola, da Fuoriluogo?”
Riscatto
Per chi volesse un assaggio della musica di Scofield, in attesa di Fuoriluogo, si raccomanda di munirsi dei migliori farmaci antidepressivi e di sbirciare i seguenti profili ufficiali:
https://www.instagram.com/whynotscofield/
https://open.spotify.com/artist/3e7BjcvL8miJ1daugt5bH2
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