Dopo poco più di un anno di pandemia, in tutto il mondo si continua a indagare su quali siano gli effetti o i sintomi del Covid-19 sulle persone. Come riporta uno studio pubblicato dall’American Journal of Emergency Medicine, un’altra possibile grave conseguenza della malattia colpirebbe gli uomini, comportando erezioni fino a 4 ore.
All’interno di questa pubblicazione vengono riportati due casi di pazienti con età superiore a 60 anni che hanno sofferto di priapismo mentre erano ricoverati in terapia intensiva per via del coronavirus. Per chi non la conoscesse, questa malattia consiste in un’erezione dolorosa, persistente e anomala non accompagnata da desiderio o eccitazione sessuale.
DUE CASI REGISTRATI. Il primo di questi due casi ha riguardato un signore di 69 anni con gravi problemi di obesità: “Sono stati posizionati impacchi di ghiaccio, ma l’erezione è persistita per le ore seguenti“, viene spiegato nella pubblicazione medica, dove si aggiunge che sia stato necessario rimuovere con un ago il sangue in eccesso del paziente. Dopo l’intervento i medici hanno affermato che “il priapismo non si è più ripresentato”, aggiungendo che questo sintomo imbarazzante è stato causato da una reazione immunitaria eccessiva chiamata “tempesta di citochine”, caratterizzata anche dalla presenza di coaguli di sangue. I medici hanno inoltre riferito che il paziente, dopo 10 giorni di ventilazione artificiale, non è riuscito a sopravvivere all’infezione ed è deceduto in seguito ad un collasso polmonare.
Il secondo caso è avvenuto in Francia, a Versailles, e ha riguardato un uomo di 62 anni che ha presentato la stessa identica problematica. Pure in questa situazione sono state intraprese le medesime procedure, quindi ghiaccio e rimozione tramite ago del sangue in eccesso. Fortunatamente questo signore francese è riuscito a superare la malattia. In ogni caso i due episodi hanno portato gli scienziati a ipotizzare che i coaguli formati per via del coronavirus possano generare anche questi casi di erezione dolorosa e prolungata nei pazienti.