AVEZZANO – “Gli impegni presi dal manager Testa, messi nero su bianco con un comunicato stampa ufficiale della Asl nelle scorse settimane, si sono rivelati affascinanti come il canto delle sirene: ammalianti ma vani e fallaci all’atto pratico. La Marsica è stufa delle promesse da marinaio. La Marsica merita di più”.
Così il consigliere comunale di Avezzano Tiziano Genovesi, coordinatore della Lega della provincia dell’Aquila, commenta la visita del direttore generale della Asl Avezzano-L’Aquila-Sulmona, Roberto Testa, che ieri mattina si è recato presso l’ospedale locale in occasione dell’installazione del macchinario “Menarini” per processare i tamponi.
“Non solo sono stati accumulati ritardi clamorosi durante la gestione dell’emergenza pandemica, ma senza alcuna remora – sottolinea Genovesi – si continua a prendere in giro un intero territorio: siamo felici che finalmente anche il nosocomio avezzanese è stato dotato di una ulteriore strumentazione per processare i tamponi. Devo rilevare però che non si tratta di quello promesso, ovvero il ‘Panther‘, arrivato ma installato nel capoluogo abruzzese, che già aveva uno strumento di questo genere”.
“Prendo atto che per i vertici della Asl 01 la Marsica merita un macchinario di ripiego, prendo atto che il tutto avviene con il placet del sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, ne prendo atto ma non posso condividerlo – aggiunge – Basta promesse puntualmente disattese, non è più possibile continuare a chiedere tempo e pazienza, trincerandosi dietro difficoltà tanto evidenti quanto prevedibili. Siamo già fuori tempo massimo”.
Il consigliere torna sulla vicenda del potenziamento dell’ospedale: “I lavori del reparto di terapia sub intensiva, per ulteriori 6 posti letto, e della nuova area pre-triage del Pronto Soccorso, secondo il cronoprogramma presentato dallo stesso Testa si sarebbero dovuti concludere entro il mese di febbraio”.
“Ad oggi questi lavori, fondamentali in un momento in cui assistiamo ad un aumento dei contagi da Covid-19 in tutto l’Abruzzo, non solo non sono stati conclusi, ma non è dato sapere quando lo saranno. Ormai è passato un anno dall’inizio di questa pandemia, non bastano più le parole; bisogna chiudere subito i cantieri aperti, attivare tutti i posti letto e rendere completamente operativi i reparti dedicati ai pazienti Covid e non Covid”, conclude il consigliere.