Abbi cura di te: una piccola frase a volte solo sussurrata da una donna ad un’altra; una raccomandazione, una speranza, un filo rosso che attraversa tutti i racconti. A volte è come una preghiera che la scrittrice rivolge alle sue protagoniste, altre ancora è lei a prendersi cura delle storie che inventa, come ci si prende cura di un dolore perché non faccia troppo male. Abbi cura di te, anche quando ti trovi sull’orlo di una decisione imprevista, che illumina le cose di una luce diversa. Non farti mancare quella felicità che meriti, non smettere di cercarla. E se non lo farai tu sarò io a prendermi cura di te, anche inventando un finale, all’occorrenza. Perché tutti i dolori sono sopportabili se li si inserisce in una storia, o se si racconta una storia su di essi.
In questi racconti capita spesso che ci si prenda cura di se stesse o di chi si ama anche soltanto cucinando qualcosa, che può consolare: ricette alimentate dalla memoria e dalla curiosità. Ne troverete qualcuna in appendice, un regalo per chi vorrà sperimentarle. Sul mio blog invece potrete scoprire la loro provenienza e la storia.
Maristella Lippolis è nata a Ventimiglia e vive a Pescara. Ha esordito nella narrativa pubblicando racconti sulla rivista «Tuttestorie», diretta da Maria Rosa Cutrufelli. Vincitrice del Premio Piero Chiara 1999 con la raccolta La storia di un’altra, in seguito ha pubblicato i romanzi Adele né bella né brutta (Edizioni Piemme, 2008), finalista al Premio Stresa 2008; Una furtiva lacrima (Edizioni Piemme, 2013); Raccontami tu (L’iguana editrice, 2017) e Non ci salveranno i melograni (Ianieri Edizioni, 2018). Collabora con la rivista «Leggendaria», il «LetterateMagazine», il Magfest. Organizza Laboratori di scrittura autobiografica. È componente del direttivo nazionale della Società italiana delle Letterate.