AVEZZANO – All’alba della terza ondata dei contagi da covid19, la pressione sugli ospedali della provincia aquilana indica un campanello di allarme. Ne abbiamo parlato ieri sera a #Marsicast, con il professor, Davide Grassi, direttore del reparto di Medicina Covid del San Salvatore. Pericolo varianti, vaccini, necessità di plasma nella prospettiva di un marzo di restrizioni. Sono stati questi i principali argomenti discussi (CLICCA QUI PER L’INTERVISTA COMPLETA).
“Quasi 80 i posti di terapia intensiva occupati in tutta la Regione Abruzzo, quasi saturi i posti letto di medicina covid occupati in provincia dell’Aquila anche per accogliere i pazienti provenienti dalla zona della costa che al momento è la più colpita”, dichiara Grassi, “Le varianti del virus, che al momento attanagliano gli ospedali di Chieti e Pescara, costituiscono un pericolo anche per l’entroterra aquilanoBisogna stare in allerta soprattutto questo mese di Marzo, la nostra provincia è rimasta in zona arancione, ma l’intero territorio regionale è stato definito ad alto rischio nella conferenza Stato-Regioni”.
“Sui vaccini, l’Abruzzo è all’ultimo posto per la somministrazione in relazione alla popolazione, ma il dato dipende anche dai vaccini distribuite e in ogni caso, la percentuale non rimane alta neanche nelle regioni più efficienti. Serve necessariamente un piano per velocizzare la distribuzione e la somministrazione in tutto il territorio”.
“Se prima vi erano protocolli specifici per le cure dei pazienti covid, quelle stesse nel tempo sono evolute. Non parlo di nessuna scoperta quando dico che l’eparina e i corticosteroidi vengono utilizzati necessariamente come terapie di cura. Sicuramente, il plasma dei guariti rappresenta un punto di avanguardia, ma in provincia siamo in carenza di scorte”.