ROMA – Per chi credeva che il nome Draghi significasse uscire dalle restrizioni, viaggiava in atmosfere non terrestri. Ci si prepara a una nuova stagione di Dpcm e come le serie televisive dopo un anno cambia il protagonista. La ricetta sembra essere ancora segnata da una pressante prigionia per tutto il mese di Marzo. Anzi, Pasqua inclusa.
Probabilmente, la decisione definitiva del nuovo Dpcm potrebbe avvenire stesso oggi pomeriggio dopo la Conferenza Stato – Regioni. Nel frattempo, sembra che nella ricetta del ministro della salute del governo Draghi, post Contebis, Roberto Speranza la parola restrizione è l’ingrediente principale.
FASCE DI COLORE. Rimangono. Anzi aumentano le sfumature. Rosso, arancione, giallo, bianco, ma anche l’arancione scuro, per le “oscure” varianti presenti. Misure di contenimento più restrittive in relazione con divieti di spostamento anche all’interno del proprio comune come in zona rossa. Mr Draghi ha richiesto l’esigenza di rivalutare i parametri per scegliere il colore.
SPOSTAMENTI. Non si esce di casa in zona rossa, né dal proprio comune in zona arancione, né dalla propria regione in zona gialla. Per le seconde case, dall’arancione scuro e in zona rossa, non ci può spostare anche se la seconda casa è in zona gialla.
ECONOMIA E CTS. Non solo politici: Il metodo Draghi sembra prevede il coinvolgimento dei ministri economici all’interno dei tavoli tecnici sulle norme della pandemia in Italia. Tagli al Cts, ci sarà un portavoce unico, ma rimane protagonista la Protezione Civile.
INCONTRI CON LE REGIONI. Nella prospettiva di un nuovo disegno normativo, il coinvolgimento delle Regioni sarà più netto per garantire un’informativa più rapida a tutti i cittadini delle decisioni prese dal Governo.
RISTORANTI. No secco alle riaperture serali. Il rischio della circolazione delle persone e degli assembramenti è più alto di quello del pranzo. Lo dicono gli scienziati…
PISCINE E PALESTRE. Ancora no. Il copione è simile a quello dell’ex Governo, con l’idea sul tavolo di poter aprire per mere lezioni individuali.
MUSEI, TEATRI, CINEMA. C’è la richiesta del ministro Franceschini di lasciare i musei aperti nei giorni feriali e chiusi i festivi. Il Cts deciderà oggi. Intanto per i teatri e cinema, il copione è sempre lo stesso: chiusi. Forse, il 27 si vorrà tentare una riapertura, ma l’ipotesi è lontana.