TERAMO – Si intitola “Creatura Migliore” il nuovo brano di Calliope (Tamara Macera). Dopo l’uscita di “2000 persone”, ad ottobre, la cantante abruzzese presenta una canzone che si discosta dallo stile proposto fino ad ora. Stile che ricorda gli anni novanta e i Prozac +.
Registrata presso lo Slam Studio Recordings , “Creatura Migliore” è un brano dal sentore malinconico e nostalgico. Uno strascico di consapevolezza post- adolescenziale che non lascia scampo al sogno. La chitarra acustica e gli archi accompagnano un canto sussurrato e sospeso, prima di esplodere sul finale, con l’entrata dei cori e di altri strumenti.
Il videoclip è a cura di Ottavio Proietti, che attraverso immagini in bianco e nero, è riuscito a cogliere tutti i colori e l’essenza della musica. Una contraddizione imprigionata in una gabbia di senso.
Infine “Creatura Migliore” non è uno slogan di incoraggiamento. È solo un velo apparente. C’è il buio dietro ogni parola e la ricerca di una verità tanto agognata.
Il progetto di Calliope è un cammino di riscoperta di sonorità aggressive e testi ermetici. Fondamentale è l’utilizzo della parola nella sua completezza su tonalità che danno spazio ad una voce grave e corposa. Ogni canzone non guarda a tematiche specifiche, il tutto si distacca dalla dimensione sociale e sentimentale, punta invece all’espressione di una qualche verità. Lo stesso vale per la musica che non trascende mai dalla parola stessa e ne diventa serva.
A seguire il testo e il videoclip youtube:
Creatura Migliore
Sono qua
vanità
luce, specchio brame, favola.
Cosa c’è
di buono in me?
Nulla che io possa perdere
Rit: Gli occhi prendono luce acqua a restituire
non c’è niente di struttura migliore, migliore, no non c’è
fai i tuoi conti senza oste e lasciami pagare
non c’è prezzo che io ritenga migliore, migliore, non per me
Parlami
e crederò
che la terra è piatta incubo
scegli la
tua realtà
che sia bugia più dolce e candida
Rit: Non c’è preghiera senza falsa eredità d’onore
non mi rende una creatura migliore, migliore, non per me
cuscini di pietra, sento il battito non fa rumore
è una fibra sporca quella del cuore, del cuore, va da sé
Ogni passo veloce e sicuro
ogni passo innalza questo muro tra chi vive e chi muore
sai a chi appartenere
deserto in fondo al mare
il deserto è un Dio che vale il tempo di una reazione
che tu chiami amore