ROMA – Il premier del Consiglio vuole premere il piede sull’acceleratore. Traguardo: vaccinare il 70% della popolazione entro l’estate. Anche perché se c’è una luce in fondo al tunnel è tenuta in vita dai vaccini. Linea dura quella annunciata da Mario Draghi contro le le aziende inadempienti, vale a dire le società farmaceutiche in ritardo sulle commesse. Questo l’esordio al Consiglio europeo, in un vertice straordinario, dove si sono registrati passi avanti anche sul certificato digitale, con criteri comuni, che consentirebbe di avere accesso agli Stati membri e di riaprire, un passo alla volta, le società.
Nel frattempo a Roma la riunione per il vaccino ‘made in Italy’ , incontro che visto protagonisti con il ministro allo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che riunisce attorno al tavolo il numero uno di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e il presidente dell’Aifa Giorgio Palù. Tante le incognite, tra queste i tempi lunghi, la scarsa presenza di bioreattori, la lista dei siti da ‘arruolare’ per ingranare la marcia e finalmente accelerare. Sullo sfondo, poi, una questione decisiva, in cui l’Europa gioca un ruolo determinante: la possibilità di sospendere i brevetti sui vaccini per consentire a tutti, Italia compresa, di produrli.