L’AQUILA – Ancora una volta, il livello di disparità all’interno della Regione Abruzzo risulta chiaro ed evidente. Questa volta si parla di riabilitazioni. Già da dicembre, sembra che la Regione abbia sbilanciato la spesa in casa Asl con più di 35 milioni di euro per le Asl di Pescara e Chieti, 17 milioni per la Asl di Teramo e solo 6 milioni per l’Asl 1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila.
“E’ clamorosa la mancata corrispondenza tra il fabbisogno e il budget attribuito”, afferma con rabbia il consigliere del Pd, Pierpaolo Pietrucci, “la stessa Asl1 segnala un considerevole saldo negativo per mobilità passiva (per prestazioni riabilitative in strutture fuori provincia o fuori regione) e l’UOC di Medicina Riabilitativa dell’ospedale San Salvatore denuncia che per molti pazienti è costretta a chiedere il trasferimento presso le strutture riabilitative private, con grave disagio per chi deve fruire di assistenza e cure in luoghi distanti dalla propria residenza”.
“Il 18 dicembre scorso ho depositato una interpellanza per denunciare l’assurda sperequazione esistente nell’attribuzione di risorse regionali alle attività di Riabilitazione nella provincia dell’Aquila”, continua Pietrucci, “Ma invece di riequilibrare la spesa, si è finito per sbilanciarla con una assurda disparità di trattamento che la pandemia ha evidenziato, una volta di più.
Secondo la cronistoria amministrativa, il Piano Sanitario Regionale 2008-2010 aveva stabilito il fabbisogno dei posti letto extraospedalieri, le prestazioni erogabili per ambito territoriale i conseguenti volumi di spesa. Con successivi Decreti del Commissario ad Acta (52/2012 e 49/2016) per razionalizzare la rete di assistenza territoriale, è stato fissato il fabbisogno delle attività di riabilitazione per singole ASL. Secondo le decisioni politiche della Regione, però, la distribuzione delle risorse non è equa. Purtroppo, la notizia non sorprende: si è abituati a vedere un ospedale Covid a Pescara di 13 milioni di euro creato durante l’inizio della pandemia, mentre in piena emergenza, in ottobre, nella Marsica è stato allestita una piccola tendostruttura fuori l’ospedale. Andrà diversamente questa volta? Pardon, per la retorica.