L’AQUILA – Ce ne è voluta, ma alla fine è arrivato. Il secondo macchinario per la diagnostica dei test molecolari da Covid-19 è stato consegnato oggi nella città dell’Aquila. Un paio di mesi fa, si era verificata una vera e propria tragicommedia sull’odissea del macchinario: fermo in Usa, venduto in Brasile per necessità. Diverse erano state le risposte dei rappresentanti regionali in merito, nonostante l’ordine del macchinario fosse avvenuto da tempo.
Il manager della Asl1, Roberto Testa, aveva spiegato nell’assemblea dei sindaci del 23 dicembre che era necessario ottemperare a dei lavori specifici in laboratorio per poter ricevere il macchinario, che sarebbe arrivato entro fine Gennaio. Oggi, 18 febbraio la macchina è nel capoluogo aquilano. Nella seconda ondata del virus, si richiedeva spesso quando sarebbe stata la consegna dello strumento per far fronte alla grave emergenza sanitaria nella Marsica e nella provincia aquilana. Si chiedeva soprattutto di utilizzare il macchinario per l’Ospedale di Avezzano, dotato di macchinari per test rapidi.
Sembra però che l’utilizzo della Panther sia vincolato al laboratorio aquilano.
Bisogna aggiungere che, in origine, il macchinario era stato ordinato per effettuare alcuni test sull’HIV, HCV, HBV, HEV ed altro. Solo in un secondo momento, verso maggio si era scoperto che il macchinario poteva effettuare test molecolari per la Sars-Cov2. In ogni caso, ad oggi la provincia aquilana è finalmente dotata di una seconda macchina per tamponi molecolari. Certo, anche se ora l’obiettivo principale è la campagna di vaccinazione. Ci si augura, in questo caso, che non si debba assistere agli stessi ritardi.