CAPPADOCIA – Ieri il ministro Speranza ha previsto la chiusura delle piste da sci in tutto il territorio nazionale fino al 5 Marzo. Con l’annuncio dell’Abruzzo in zona arancione da venerdì, era già chiaro che nel nostro territorio, gli impianti non si sarebbero potuti aprire. Un duro colpo per tutti gli imprenditori del settore e non solo. Un danno pero il turismo locale evidente. Un messaggio evidente nella parole del sindaco di Cappadocia, Lorenzo Lorenzin che in un’intervista ha commentato questo provvedimento di chiusura.
Sindaco, era tutto pronto. Un dolore purtroppo non poter riaprire gli impianti. Sia il Comune con la propria organizzazione che il gestore degli impianti erano pronti per accogliere i turisti sulle piste. Era un atto importante per far ripartire l’economia del nostro comune e dei comuni limitrofi. Ci troviamo di fronte ad un grosso problema.
Poteva essere gestita differentemente questa chiusura? Il passaggio in zona arancione annunciato venerdì, tutte le realtà sciistiche si sono trovate di fronte una miriade di problemi. Ad esempio, la società che gestisce gli impianti di Camporotondo aveva previsto l’assunzione di dieci persone a lavoro. Mi chiedo ad esempio un impianto come Roccaraso quante persone ha dovuto contattare e quanti e contratti abbia disdetto. È evidente che nella Regione del centro-Italia più importante per lo sci, sapendo che le la regione avrebbe dovuto comunicare prima ai comuni interessati e ai gestori degli impianti.
Avevate già fatto dei lavori? Era stata porta l’acqua al rifugio ed è stato realizzato un cablaggio elettrico. Si è lavorato sulla manutenzione delle piste e si è speso molto. Anche il Comune ha fatto la sua parte. Un danno economico preesistente. Avrei gradito un intervento repentino da parte della Regione già la scorsa settimana quando si parlava di un Rt in crescita.
La Regione ha previsto dei fondi di ristoro per il turismo bianco oltre quelli dello Stato. Lei pensa che potranno essere sufficienti rispetto al danno subito? Vedrò bene di quali cifre si parla e in che modo questi ristori potranno essere captati dal nostro comune e dalla gestione dell’impianto di Camporotondo. Purtroppo però, credo non saranno abbastanza sufficienti.
Due anni fa l’inaugurazione delle piste, un volano per il turismo dell’intero comune di Cappadocia. L’anno scorso poca neve e poi la chiusura. Pensa che in qualche modo si potrà recuperare un po’ di tempo, magari a Marzo? Lo sforzo per la riapertura delle piste di Camporotondo è stato uno sforzo di tutta la comunità. L’anno scorso siamo stati chiusi. La speranza di avere tempo per recuperare è ovviamente insita in tutti noi. Purtroppo, però, l’intera Italia viene da un periodo difficile di sanità. La vedo molto dura.