TAGLIACOZZO – Nel giorno del Ricordo, il Sindaco Vincenzo Giovagnorio e la Presidente del Consiglio Anna Mastroddi hanno svelato due targhe commemorative per celebrare il “Giorno del ricordo”, istituito con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, e la nobile figura di Giovanni Palatucci, Medaglia d’Oro al merito civile, “Giusto tra le Nazioni”, del quale è in corso il processo di beatificazione da parte della Chiesa Cattolica.
Nel novembre 1943 la città di Fiume, ove Palatucci esercitava l’attività di questore, era controllata direttamente dalle truppe tedesche, ma il giovane poliziotto, pur avvisato del pericolo che correva, decise di rimanere al suo posto per contrastare l’azione del comando tedesco. Nella sua posizione ebbe modo di conoscere l’impatto che le leggi razziali ebbero sulla popolazione ebraica. In quel contesto, cercò di fare quello che il suo incarico gli permetteva, creando attraverso una rete di amici una strada per salvare tanti ebrei dai campi di sterminio come ad esempio la famiglia della signora Renata Conforti, consorte di Nathan Orvieto ultimo sopravvissuto della famiglia Orvieto che trovò la salvezza dalla barbarie nazista, nella casa canonica della nostra Chiesa parrocchiale di San Pietro in Tagliacozzo, ad opera del venerabile Servo di Dio Don Gaetano Tantalo, anch’esso “Giusto tra le Nazioni”.
Fu proprio con l’accusa formale di cospirazione e intelligenza con il nemico che, il 13 settembre 1944, Palatucci venne arrestato dai militari tedeschi e tradotto nel carcere di Trieste. Il 22 ottobre venne trasferito nel campo di lavoro forzato di Dachau, dove morì due mesi prima della liberazione, a soli 36 anni.
Ma quanto accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale ad opera delle ideologie nazi-fasciste in Europa, non bastò: “…ancora sofferenze e morte dovevano macchiare la reputazione delle nostre società colte ed evolute”. Ha dichiarato il Sindaco Giovagnorio nel suo discorso. “Nell’Italia nord-orientale iniziarono i cosiddetti massacri delle foibe ai danni di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, da parte dei partigiani comunisti di Tito. Questi usavano gettare molti dei corpi delle vittime, a volte ancora in vita, nei grandi inghiottitoi carsici, che nella Venezia Giulia sono chiamati foibe”.
Nel discorso commemorativo inoltre il Primo Cittadino ha voluto ricordare anche due vittime delle Foibe che in qualche modo sono legate alla realtà della Municipalità tagliacozzana: Nazareno Ricci, prozio (fratello del nonno) del Consigliere comunale Vincenzo Montelisciani e Antonio Bonfiglio, nonno materno di Maria Zaccone, candidata alla carica di sindaco nelle scorse elezioni amministrative.
Durante la cerimonia a cui ha preso parte il Primo Dirigente della Polizia di Stato Andrea Marasco, in Rappresentanza del Questore della Provincia di L’Aquila e il Maggiore dell’Arma dei Carabinieri Silvia Gobbini, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tagliacozzo, Giorgia Agostini, responsabile per Tagliacozzo dell’Associazione “Nazione Futura”, ha consegnato alla Prof.ssa Clementina Cervale, Preside del locale Istituto onnicomprensivo “A. Argoli”, e a tre studentesse, alcune pubblicazioni sulla tragedie delle foibe. Al termine, Don Ennio Grossi, Parroco dei Titoli della Città di Tagliacozzo, ha recitato una preghiera di suffragio e ha benedetto i presenti.