Stiamo purtroppo assistendo ad un nuovo incremento dei casi di contagio COVID, che vede le 4 province abruzzesi andare a diverse velocità.
Una sorta di inversione di ruoli rispetto a novembre, con L’Aquila e Teramo meno colpiti, e Pescara e Chieti alle prese con una preoccupante curva al rialzo. Gli ospedali sono nuovamente sotto attacco nel momento in cui stavamo tentando di tornare alla normalità nei percorsi NO COVID.
Quindi molti problemi da affrontare, ma anche lo spunto per una riflessione sul futuro dell’Azienda e della rete regionale. A livello regionale forse per la prima volta dopo il terremoto dell’Aquila stiamo assistendo a una solidarietà tra ASL fino a oggi poco percepita. In soli 2 giorni l’ospedale San Salvatore dell’Aquila ha accolto 23 pazienti di Pescara, un flusso che si era verificato già nel marzo-aprile dello scorso anno, e inverso a quello di ottobre-novembre, in cui molti pazienti della provincia dell’Aquila sono stati traferiti a Pescara.
Al di là dei disagi per i malati e per le loro famiglie, il COVID-19 sta evidenziando quanto sia importante un modello a rete che sia basato sul “mutuo soccorso”, e quanto sia importante, conseguentemente, disegnare un’organizzazione e un modello sanitario che tenga conto di maxiemergenze come quella che stiamo vivendo. Questo stress test deve servire anche a darci spunti per capire come ridisegnare le reti ospedaliere delle singole ASL.
E’ questo il motivo per cui la governance aziendale (il sottoscritto e la dirigente delle professioni infermieristiche) si sta muovendo fisicamente nelle aree della marsica e peligno sangrina. È necessario fare tesoro di quanto accaduto per capire come valorizzare al massimo gli ospedali della ASL 1 Abruzzo, cercando di capirne le vocazioni e i supportando per quanto possibile le proposte dei professionisti che vi operano, ma anche cercando di trovare nuove vocazioni basate sui cambiamenti che nel corso degli anni si sono verificati.
Sicuramente il nostro territorio beneficerà, come tutto il territorio nazionale, di nuovi e consistenti fondi anche per la sanità. È un’occasione unica che non può essere persa, e che richiede la costituzione di tavoli tecnici con la politica locale e con le parti sindacali per ridisegnare una rete che possa dare una risposta efficace ai bisogni sanitari della popolazione tutta per i prossimi anni. I prossimi giorni saranno importanti per nuovi incontri, spero costruttivi, nelle tre macroaree della ASL, per ascoltare ma anche per proporre soluzioni in un momento di difficoltà per tutti, che può essere superato solo con l’impegno di tutti.