AVEZZANO – “Un sindaco che sfrutta un luogo istituzionale per cercare consenso, offendendo la memoria e l’identità di una intera comunità, è vergognoso, becero e volgare”.
Parole durissime quelle del consigliere comunale di Avezzano (L’Aquila) e coordinatore provinciale della Lega, Tiziano Genovesi, che all’indomani del Consiglio comunale chiede le scuse pubbliche da parte del primo cittadino di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, per quanto riferito nell’assise.
“Chieda scusa ai marsicani, a chi nel terremoto di 106 anni fa ha perso dei parenti, chieda scusa agli aquilani e alle famiglie delle vittime del terremoto del 6 aprile 2009 per le vergognose parole uscite dalla sua bocca durante un consesso istituzionale. Di Fronte alle tragedie bisognerebbe stare in silenzio, se non si ha nulla da dire”, aggiunge.
Nel corso della seduta, ieri, il sindaco ha preso la parola per presentare il suo programma di mandato, ma immediatamente “ha colto l’occasione sferrare un colpo davvero basso, utilizzando parole inaccettabili e indegne per un primo cittadino”.
Di Pangrazio ha dichiarato, senza alcun segno di pentimento, che il territorio Aquilano “ha avuto uno sviluppo – suo malgrado – dovuto al grande terremoto subìto e ai milioni e milioni di euro che ha ottenuto”, mentre la Marsica ha sempre generato il Pil.
“Una frase davvero infelice. È davvero di cattivo gusto parlare di soldi di fronte a una tragedia, al dolore e alla distruzione. Ricordo al primo cittadino che i fondi ricevuti dalla città dell’Aquila non potranno cancellare il ricordo di quella notte terribile, non potranno colmare il vuoto di chi ha perso, figli, genitori, parenti o amici”, dichiara ancora il coordinatore provinciale del Carroccio.
“Ancor più grave è aver offeso una intera comunità – che sta rinascendo grazie alla grande forza e tenacia del popolo aquilano, così come 106 anni fa fecero i cittadini di Avezzano – nel giorno in cui anche la Marsica stava commemorando le vittime del sisma, mostrando di non avere rispetto neanche per la storia del proprio territorio”, ha proseguito.
L’Aquila e la Marsica per Genovesi “sono due territori che, seppur in tempi diversi, hanno vissuto lo stesso dramma” e “la memoria e il ricordo non possono e non devono essere macchiati da nessuno, soprattutto da un uomo delle istituzioni”, conclude.