AVEZZANO – Una giornata indelebile nella memoria del territorio marsicano. Le tragiche immagini di quel 13 gennaio 1915 sono impresse nella mente e nei cuori di tutti. Questa mattina, il sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio ha reso omaggio ai 30 mila caduti alla presenza del Vescovo Pietro Santoro, del Presidente del Consiglio Permanente delle Associazioni d’Arma Floriano Maddalena, del segretario permanente Pietrantonio Di Matteo, del vice comandante della Polizia Locale Adriano Fedele, del comandante del Distaccamento di Avezzano dei vigili del Fuoco Carmine Iampieri, del comandante della polizia Penitenziaria Cristiano Laurenti, presidente associazione paracadatisti, Gianni Di Giovanbattista, del presidente associazione Alpini Ugo Patierno, del presidente del consiglio Comunale Fabrizio Ridolfi, del consigliere alla protezione civile Maurizio Seritti e del consigliere regionale Simone Angelosante.
“La commozione ci riporta in quel tragico giorno”, ha commentato il Vescovo Santoro, “30mila vittime non sono numeri, ma persone che sono state strappate ai loro affetti. Oggi abbiamo un’altra consapevolezza: il terremoto del 1915 è parte delle radici della nostra storia. Radici di dolore che devono produrre nuova linfa. Come padre spirituale di questo territorio, mi sento di dire che oggi è il tempo di costruire una società della cura, intesa come custodia del destino della Marsica”.
“Ripartendo dalle parole del Vescovo”, ha affermato il primo cittadino Di Pangrazio “dalle radici che abbiamo dentro di noi, Avezzano può ripartire come è avvenuto dopo la grande tragedia del terremoto.
Nessun evento, per quanto tragico, è privo di un significato costruttivo. E questo approccio non riguarda un superficiale ottimismo ma la tendenza, profondamente umana, a rialzarsi con dignità e coraggio. Anche oggi viviamo un momento difficile con la pandemia dalla vogliamo uscire il prima possibile”.
Particolarmente toccante la prima parte del consiglio comunale con l’intervento dello storico Giovanbattista Pitoni, l’inno d’Italia cantato dal tenore Aleandro Mariani, una poesia emozionante letta dall’attore Corrado Oddi e un video storico con il monologo di Gigi Proietti dal titolo “Er terremoto di Avezzano”.