AVEZZANO – Infatti, in sinergia con il Centro Studi Marsicani e in collaborazione con il network Info Media News, organizza, per il giorno 13 Gennaio p.v., dalle ore 11.30 alle 12.30, un convegno, in live streaming, per ricordare i 106 anni dal terremoto della Marsica.
Gli interventi saranno svolti dal Dott. Fabrizio Galadini, dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e docente di Geologia per il rischio sismico, presso l’Università Roma Tre, e dalla Dott.ssa Emanuela Ceccaroni, funzionaria archeologa presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo e responsabile del Nucleo Operativo della Marsica.
L’evento, cui sono state invitate a partecipare tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado della Marsica, potrà essere seguito in diretta sul canale 119 del digitale terrestre, sul sito web https://www.prolocoavezzano.it/, o sulla pagina Facebook Pro Loco Avezzano.
Il convegno sarà presentato dalla giornalista Gioia Chiostri, e durante i lavori saranno letti, dall’ing. Giovanni Maria De Pratti, brani scelti dal libro TRACCE ONDULANTI di TERREMOTO, di Fabrizio Galadini.
L’evento sarà introdotto da un video realizzato da Dario Bellanima, in cui viene riprodotto il brano musicale “AVEZZANE NOSTRE”, con testo di Gina Sebastiani e musiche del M° Orante Bellanima, cantato dal coro “LE COLLANELLE” di San Pelino.
In occasione dell’anniversario del terremoto devastante della Marsica, evocato, in un reportage del Corriere della Sera del 14 gennaio 1915, con l’immagine luttuosa del “Sepolcro di un popolo”, la Pro Loco di Avezzano, intende riproporre un viaggio nella memoria e additare alle giovani generazioni la fierezza di un popolo capace di reagire ad una funesta sciagura collettiva dando vita, pur fra mille difficoltà, ad un progetto di rinascita in grado di riattivare il ritmo normale della vita in un territorio stremato e devastato.
E in un momento di grave difficoltà, come quello che stiamo vivendo, a causa della disastrosa pandemia che ci affligge, si vuole dare un messaggio di resilienza, che contribuisca a chiudere le porte al dolore e alla sofferenza e ad aprirle alla speranza e alla prospettiva di un mondo migliore.