AVEZZANO – “Le scuse di De Cesare non sono credibili, mirano solo a conservare la poltrona e soprattutto non sono rivolte al Santo Padre, che già a novembre, sempre sui social, in un altro intervento insultante, lo stesso De Cesare definiva ‘imbarazzante’ per aver acconsentito allo svolgimento della Messa di Natale prima della mezzanotte, a conferma di come il suo giudizio sprezzante sul Sommo Pontefice non sia estemporaneo. Quello di cui forse De Cesare e Di Pangrazio non si rendono conto è che a venire calpestati sono i valori fondanti della cristianità, come quando, lo scorso marzo De Cesare addirittura si scagliava contro un simbolo universale di pace e speranza qual è il crocifisso: “posso capire che nel 1600 ci si potesse affidare ad un crocifisso ma fare la stessa cosa nel 2020…”, il tutto condito con faccine ridenti. Errare è umano, perseverare è diabolico. Quel che amareggia ulteriormente, peraltro, è il silenzio della maggioranza, tutt’altro che religioso, che dimostra come sia labile il confine tra un civismo di facciata e un cinismo nei comportamenti che rende conniventi i consiglieri con le affermazioni di De Cesare. Di Pangrazio, tanto più dopo aver pubblicamente riconosciuto che De Cesare ha insultato non solo il Santo Padre – che è anche Capo di Stato – ma tutta la città, compresi i non credenti, deve provvedere alla revoca dell’assessore senza perdere un solo minuto, altrimenti il centrodestra unito in tutte le sue forze, ritenendo non sacrificabili i valori della cristianità, continuerà a sollevare la questione in ogni sede”.