AVEZZANO – “Riteniamo ormai improcrastinabile una giornata di mobilitazione a difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che sono sul campo sin dall’inizio dell’emergenza; dei giornalisti che hanno scelto di raccontare e denunciare con caparbietà la situazione in cui versa la nostra sanità provinciale; delle cittadine e dei cittadini che necessitano di cure” – è quanto dichiarato in una nota diffusa alla stampa dalle sigle sindacali CGIL.
Il 18 dicembre alle ore 10.00 manifesteremo davanti l’Ospedale di Avezzano nel rispetto delle normative anti COVID.
Manifesteremo innanzitutto la nostra solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori della ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, uomini e donne che senza polemiche e con dedizione ed abnegazione continuano a curare i tanti e le tante che soffrono e si ammalano di Covid-19 e non solo. Persone in carne ed ossa che hanno messo a rischio la loro vita pur di continuare a garantire le cure ai malati, nonostante inadeguate condizioni di lavoro. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria chiedono una maggiore sicurezza per loro e per le persone ricoverate; chiedono dispositivi di protezione adeguati; turni conformi a garantire i necessari riposi; monitoraggio periodico sull’esposizione alla malattia e adeguatezza dei luoghi di lavoro. Luoghi, che non hanno la necessaria capienza, preposti sia allo svolgimento delle attività sanitarie e sia all’accoglienza e al ricovero dei tanti malati che quotidianamente si rivolgono alle nostre inadeguate strutture.
Sin dall’inizio, il personale sanitario gestisce l’emergenza con dignità ed umiltà, è sempre stato presente, pronto e preparato. Ricordiamo che solo pochi mesi fa parlando di medici, infermieri, oss, Tecnici ed operatori che, a vari livelli, ma tutti con lo stesso grado di rischio, operano nei nosocomi si parlava di eroi. Una narrazione del lavoro che non ci appartiene, ma dà la misura dell’immane attività svolta.
Manifesteremo il nostro dissenso verso l’atteggiamento adottato dalla direzione generale della ASL n° 1, minaccioso e intimidatorio verso chi denuncia le inefficienze del sistema sanitario ed incapace di affrontare e ricercare le dovute soluzioni alle problematiche che si sono presentate nel tempo. La seconda ondata pandemica ha travolto la nostra Provincia, ha fatto emergere le molteplici criticità dei nostri presidi ospedalieri senza trovare le necessarie soluzioni. I vertici della ASL 1 hanno preferito continuare a rincorrere l’emergenza, anche durante i mesi estivi, piuttosto che programmare nuovi interventi su personale, laboratori, tracciamento, medicina territoriale e tecnologia.
La nostra manifestazione accoglie le tante richieste che arrivano dai territori. L’Ospedale di Avezzano è oramai un simbolo di ciò che è accaduto realmente nella gestione del sistema sanitario provinciale. Non si vive di simboli, ma di azioni. La nostra ha un respiro provinciale, perché sappiamo bene che tutta la provincia dell’Aquila sta affrontando difficoltà inimmaginabili, ma che forse si potevano prevenire con una diversa politica della sanità. Chiediamo che tutte le azioni per uscire dall’emergenza siano subito messe in atto e che chi dirige la ASL cerchi le soluzioni piuttosto che fare melina sulle responsabilità.
La garanzia delle cure, della sicurezza, della libertà di espressione e di informazione ed il rispetto della dignità dei cittadini, costituiscono diritti fondamentali inalienabili che difenderemo con ogni mezzo.
Chi attacca il lavoro attacca la democrazia“.