L’AQUILA – Ricostruzione, simulazione di terremoti, sviluppo economico, mappe interattive: è Open Data L’Aquila, progetto presentato stamane nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Eugenio Coccia, rettore del GSSI, Carla Mannetti, assessore con delega alla Smart City e ai Rapporti con le istituzioni del Comune capoluogo abruzzese e Roberto Aloisio, professore del GSSI e coordinatore del progetto.
Open Data L’Aquila è un progetto di ricerca che si fonda sul principio per cui i dati sono beni comuni a disposizione di cittadini, media e istituzioni con il fine di accrescere la conoscenza del territorio, fornire gli strumenti necessari alla partecipazione e migliorare la qualità della vita della comunità e delle persone. Si tratta di un portale basato sulla georeferenziazione dei dati, con un sistema di navigazione che rende la consultazione semplice e intuitiva.
Sul portale opendatalaquila.it, oltre ad approfondimenti su alcuni ambiti, come lo sviluppo economico del cratere sismico 2009, sono da oggi disponibili una serie di applicazioni che si aggiungono a Open Data Ricostruzione (progetto già lanciato dal GSSI nel 2016, rinnovato e implementato lo scorso agosto) e che saranno seguite da altre funzionalità in corso di realizzazione.
Dalla ricostruzione post-sisma, gli ambiti di ricerca, raccolta, analisi e condivisione dei dati vengono estesi alla mappatura georeferenziata e la modellizzazione del territorio, e alle applicazioni data driven in ambito urbano e territoriale. Una sezione del sito riguarda i dati del patrimonio informativo del Comune dell’Aquila che include diverse aree tematiche, in un “paniere” di dati pubblico e di facile consultazione.
“Ringrazio tutte le istituzioni e le organizzazioni che hanno contribuito in diversi modi alla realizzazione di Open Data L’Aquila – ha evidenziato il rettore del GSSI, Eugenio Coccia – questo progetto vuole esplicitare due nostre caratteristiche peculiari. La prima è quella di essere interdisciplinari, la seconda è mettere le nostre competenze scientifiche a disposizione della cittadinanza, per il progresso di tutti e non di pochi. Il dato è un bene pubblico, per questo abbiamo voluto fare un’operazione di trasparenza e condivisione delle informazioni”.
Oltre a tutti gli aspetti inerenti la ricostruzione, navigando il portale si può assistere alla simulazione di un terremoto, che permette di stimare l’effetto di un sisma sul movimento degli strati superficiali del terreno; vi sono mappe sull’irradianza solare e sull’accumulazione delle acque meteoriche della città dell’Aquila, che consentono di capire la quantità di energia che una porzione di territorio riceve in un anno dal Sole o individuare le aree preferenziali di scorrimento ed accumulo delle acque piovane, utile per poter comprendere le località più a rischio in caso di alluvioni e per possibili aggiornamenti della carta delle valanghe. È possibile inoltre navigare in una mappa fotografica interattiva del territorio ad altissima risoluzione. Infine, sul portale trovano spazio approfondimenti e focus, come uno studio relativo alle misure governative per la ricostruzione economica.
“L’Aquila si conferma uno dei primi Comuni in Europa al passo con gli standard di trasparenza dettati dall’Ue, grazie alla piattaforma del progetto del GSSI – ha dichiarato l’assessore comunale Carla Mannetti – con il paniere dei dati messi a disposizione dal nostro Comune in ambiti quali l’ambiente, il commercio, la cultura, l’energia, il settore mobilità e trasporti, la sicurezza, i bilanci, il territorio, il turismo e, ovviamente, la ricostruzione, settore oggetto del già funzionante web open data, il Gssi provvederà un’efficace rielaborazione dei dati stessi e al loro inserimento nel portale web. Questi potranno essere riutilizzati da parte della stessa amministrazione comunale, delle altre istituzioni, degli operatori economici e dei soggetti. Il tutto, in linea con gli standard europei di trasparenza e accessibilità. Oltre a evidenti vantaggi per cittadini, imprese e istituzioni, ci adeguiamo così agli obblighi previsti dalla normativa nazionale che, in attuazione di una direttiva dell’Unione europea, impone alle amministrazioni a rendere disponibili, per il loro riutilizzo, i dati pubblici in loro possesso”.
“Questo è un lavoro che non termina, ma inizia oggi – ha sottolineato Roberto Aloisio, professore del GSSI e coordinatore del progetto – nei prossimi mesi, infatti, aggiorneremo il portale con nuove sezioni per la città e il territorio, dedicate alla mobilità, ai dati sulla qualità dell’aria attraverso centraline che saranno presto installate sul territorio comunale, e a mappe sulle attività produttive”.
Nel corso della conferenza stampa Roberto Aloisio ha presentato nel dettaglio le funzionalità da oggi online su Open Data L’Aquila, dal simulatore di terremoti, definita “la ricostruzione più accurata e precisa che si trova oggi nel mondo”, un risultato importante ottenuto insieme all’Università dell’Aquila e all’INGV, fino alle app sulla ricostruzione, il territorio e lo sviluppo economico.
Incrociando dati e mappe, l’utente può così acquisire molte importanti informazioni sia relative al singolo edificio che a una porzione di territorio: dallo stato della ricostruzione alla quantità di energia solare che riceve, dal rischio inondazione al grado di pericolosità sismica.
La mappatura, infatti, è stata condotta attraverso il volo di droni e osservazioni satellitari, ottenendo una ricostruzione millimetrica della superficie e in particolare del patrimonio edilizio cittadino, mentre il sottosuolo è stato ricostruito con un modello tridimensionale che riproduce la struttura di faglia. Tali dati permettono lo sviluppo di applicazioni sia per la valutazione del rischio, in particolare sismico e idrogeologico, sia per desumere parametri ambientali come l’insolazione.
Open Data L’Aquila è un progetto di ricerca del Gran Sasso Science Institute, nell’ambito del Centre for Urban Informatics and Modelling (CUIM). È stato realizzato in collaborazione con il Comune dell’Aquila, l’Università degli studi dell’Aquila, gli uffici speciali per la ricostruzione, l’Istituto nazionale di fisica nucleare, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, e con il contributo della Fondazione openpolis e di ActionAid Italia.