MARSICA – Collegare l’Alto Sangro con la Conca del Fucino e salvare dall’isolamento le aree interne. E’ stato questo il tema al centro dell’incontro che si è svolto virtualmente nei giorni scorsi tra il presidente del Uncem Abruzzo, Lorenzo Berardinetti, i vertici di Anas nazionale, Massimo Simonini e Antonio Marasco, e altri soggetti interessati. È sempre più al centro della discussione in questi mesi il sostegno alle aree interne attraverso un sistema di infrastrutture stradali. Per questo alla luce dei fondi messi a disposizione dal governo con il Recovery found si è aperta una strada per il futuro di un’intera area dell’Abruzzo. Si tratta dell’Alto Sangro con i comuni di Castel di Sangro, Roccaraso, Pescocostanzo, Rivisondoli, Villetta Barrea, Civitella Alfedena, Barrea, Alfedena e Scontrone, l’alto Sagittario con Scanno e Villalago e la Valle del Giovenco con Ortona, Carrito e Bisegna. Il progetto di infrastruttura prevede la creazione di una nuova strada per collegare questi territori a fine di rendere più fruibili e veloci gli spostamenti. Durante il confronto il presidente Uncem Berardinetti ha ribadito “la necessità di creare corridoi preferenziali per chi vive nei borghi dell’Appennino abruzzese e in particolare favorire attraverso una rete stradale questi territori dove, soprattutto nel periodo invernale, ci sono molte difficoltà negli spostamenti. Ci sono oltre 799milioni di euro in ballo che potrebbero essere investiti per creare una strada extraurbana secondaria con due corsie in totale sicurezza dal momento che attualmente le uniche vie percorribili in quella zona sono minacciate da caduta massi e frane. A breve inizieremo a discutere insieme a un gruppo di lavoro con Anas, con gli attori del territorio, in particolare con il collega sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, affinché si possa arrivare quanto prima a una soluzione condivisa dai Comuni, dalla Provincia dell’Aquila e dalla Regione, per queste aree interne a forte rischio spopolamento. L’istanza sarà presentata al presidente Marco Marsilio e all’onorevole Enrico Borghi, delegato dal governo per la montagna e le aree interne, in modo che si possa arrivare quanto prima a una soluzione”.
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