TRASACCO – Dopo la visita del presidente della Regione Marco Marsilio, anche il consigliere provinciale Gianluca Alfonsi ha visitato la palestra di Trasacco per monitorare il procedere delle operazioni di screening: “E’ un’importantissima iniziativa che la Regione ha attivato – ha affermato – e siamo stati i primi insieme a Bolzano, ma con una differenza, ovvero, che chi risulterà positivo verrà messo in quarantena e monitorato, seguendo un ulteriore percorso cautelare che è quello del tampone molecolare. Un’iniziativa fondamentale che la Regione ha messo in campo e che sta vedendo partecipi tutti gli Enti: noi, come ente Provincia, abbiamo subito messo a disposizione tutte le palestre scolastiche e in più offerto il supporto della Polizia provinciale che servirà, soprattutto nei piccoli Comuni, a dare un contributo perché il tutto si svolga al meglio. E’ fondamentale – ha continuato – sensibilizzare tutta la popolazione perché la partecipazione è importantissima: sapere il reale stato della situazione di diffusione del virus aiuta, oltre ad adottare le misure di cautela, ad orientare meglio la componente politica nelle attività per fronteggiare il Covid”.
Dopo aver espresso un plauso per come l’Amministrazione e i volontari tutti hanno operato, oltre alla soddisfazione per la partecipazione della popolazione, il consigliere Alfonsi ha ricordato come questo screening di massa sia importante per decongestionare le strutture pubbliche che sono al tracollo, il nosocomio di Avezzano in primis, e che si sta lavorando affinché proprio il SS. Filippo e Nicola non sia più ospedale Covid ma torni ad erogare normalmente i servizi di assistenza sanitaria perché “non dimentichiamo che è vero che si muore di Covid, ma si muore anche di altre patologie e l’assistenza sanitaria non può essere assolutamente limitata, seppur in un momento così difficile”.
Alfonsi ha anche sottolineato come sia importante ripartire proprio dalla medicina territoriale e di prossimità, mettendo i medici di base in condizione di fare i medici e non di prescrivere solo ricette, evitando, così, anche ospedalizzazioni inutili e costose, ma per far questo bisogna valorizzare le strutture sul territorio. “La Marsica – ha aggiunto – ha una popolazione di circa 140 mila abitanti che non può essere assistita solo nelle condizioni in cui versa l’ospedale di Avezzano, ben venga il nuovo nosocomio ma la Sanità deve essere potenziata e delocalizzata, seppur in alcuni servizi, nei territori attraverso le strutture di Avezzano, Tagliacozzo e Pescina”.
Proprio quest’ultimo rappresenta un grande rammarico non solo per i tanti sindaci della Marsica orientale, in primis per il primo cittadino di Pescina Mirko Zauri (che ricordiamo lo aveva messo subito a disposizione della Asl1, insieme al nosocomio di Tagliacozzo in accordo con il sindaco Vincenzo Giovagnorio), ma anche per il consigliere provinciale, per essere rimasto inutilizzato e per rappresentare “uno spreco e un non certo razionale utilizzo di tutte le risorse pubbliche per fronteggiare l’epidemia in corso. L’invito – ha continuato Alfonsi – è di riflettere per un suo utilizzo sia in questo momento ma anche dopo la pandemia”.
Altra importante tematica che si va ad incastrare in questo quadro è la viabilità delle zone interne. “E’ vero che la Sanità va riorganizzata, ma per curarsi i cittadini delle aree interne devono anche essere messi nelle condizioni di arrivare nei cosiddetti hub per avere le cure ottimali. Non interessa quale sia l’ospedale, il problema è arrivare e, in quanto consigliere con delega alla Viabilità, conosco bene le condizioni, anche in pieno inverno, delle strade interne e mi chiedo come un cittadino di Bisegna, piuttosto che di Gioia dei Marsi ad esempio, possa arrivare ad Avezzano per essere curato. Allora dobbiamo anche ragionare sull’orografia dei territori e sulle condizioni dei collegamenti stradali e declinare la medicina tenendo conto anche di queste peculiarità. Per questo – ha concluso Alfonsi – è importante delocalizzare la medicina garantendo a tutti il diritto alla salute. Questa pandemia dovrebbe farci riflettere anche su questa necessità per dare risposte adeguate ai cittadini”.