AVEZZANO – “Le ricostruzioni da parte di qualche consigliere di maggioranza sul voto della Cosimati a Presidente della Commissione di vigilanza sono un misto di disonestà intellettuale, disinformazione e scarsissimo senso delle Istituzioni – così in una nota ufficiale diramata alla stampa dal Circolo del PD di Avezzano – che i consiglieri Simonelli, Chiantini, Del Boccio, Presutti e Silvagni si avventurino in una ricostruzione su presunti accordi tra Lega e PD non stupisce: loro ormai in città, e anche fuori, sono arcinoti per una marcata tendenza al trasversalismo che ormai vedono in ogni dove. D’altronde sono i principali protagonisti, di indiscussa levatura regionale, di un modo di far politica che contempla il “cambio di casacca” come principale forma di garanzia di poltrone e posti al sole che determina in loro, evidentemente, una certa labirintite politica”.
“Ma nonostante questo consigliasse senso del pudore e prudenza nelle uscite pubbliche, hanno preferito ergersi a censori di presunti e falsi accordi di cui il PD, ovviamente, non è affatto parte. È chiaro che un tale tentativo, proprio perché derivante da costoro, suona goffo di per sé ed è accolto da tutti come scarsamente credibile. Tuttavia è bene fare chiarezza per quanto riguarda il nostro partito, tenendoci ben lontani delle diatribe che caratterizzano i rapporti tesi tra Fratelli d’Italia e Lega.
Se i Consiglieri di maggioranza avessero conoscenza delle buone prassi politiche e istituzionali saprebbero che il coordinamento tra i gruppi di opposizione è un elemento caratteristico della democrazia, soprattutto quando si tratta di eleggere in ruoli e commissioni di controllo esponenti delle minoranze.
Accade a livello nazionale e regionale regolarmente e guai se così non fosse. Andrebbe detto, piuttosto, che non era mai accaduto prima che il Presidente della Commissione di vigilanza del Comune di Avezzano venisse deciso, in ultima istanza, dal voto della maggioranza: questa è la vera rottura della prassi virtuosa che da sempre ha garantito equilibrio e correttezza ai rapporti interni al Consiglio comunale.
Ma come può un presidente della commissione vigilare sulla gestione di un’amministrazione se è eletto dall’amministrazione stessa? Una manovra coerente tuttosommato con la genesi di un’amministrazione comunale che vive sull’alleanza tra ex appartenenti a Fratelli d’Italia e dissidenti della sinistra, dando vita ad un civismo incomprensibile.
Lo diciamo chiaro ai cinque consiglieri di maggioranza: facciano tutte le rese dei conti che vogliono tra i loro ex partiti di appartenenza. Combattano pure la loro battaglia all’interno della destra cittadina e provinciale ma lascino fuori il Partito democratico.
Noi sosteniamo i nostri consiglieri comunali in una posizione chiara: servizio alla città e opposizione netta contro i teatrini di un falso civismo di destra che nasconde trasversali giochi di potere e rese dei conti”.