TRASACCO – A seguito della pubblicazione del nostro articolo riguardo la situazione del focolaio scoppiato, da un mese, all’interno della clinica riabilitativa “Nova Salus”, abbiamo avuto modo di parlare con la Dirigenza che ha dato delucidazioni sull’attuale situazione e chiarito la questione del trasferimento dei pazienti dagli ospedali di L’Aquila e di Avezzano.
Ad oggi, all’interno della struttura, sono ricoverati cinquantacinque pazienti, rispetto ai sessanta iniziali. Da quando il contagio si è diffuso al suo interno vengono di continuo effettuati tamponi, in base ad una precisa rotazione, sia al personale che ai pazienti per verificare la loro positività o negativizzazione rispetto al Covid-19.
Per quanto riguarda i degenti, in base ai dati dei test effettuati lo scorso 14 novembre, otto di loro sono risultati negativi mentre tra il personale sanitario, su in quelli eseguiti il 9 novembre, altri due erano risultati positivi, nessun nuovo contagio si è verificato con il monitoraggio successivo.
All’interno della struttura i pazienti, nel tempo, sono diminuiti di numero e i ricoveri si sono alternati tra pazienti trasferiti in ospedale, quelli deceduti (tutti con gravi polipatologie o molto anziani) ed altri inviati in struttura dalla Asl. Ci è stato, infatti, confermato che la “Nova Salus” si è messa a disposizione della Asl1 come struttura Covid riabilitativa, anche se non si tratta della stessa casa di cura menzionata dalla Direttrice della Asl1, dottoressa Sara Cicogna, durante l’Adunanza dei Sindaci dello scorso 13 novembre.
E’ stata chiesta, tuttavia, la disponibilità della struttura ad accogliere nuovi pazienti Covid che necessitano di RSA, riabilitazione ed ex articolo 26, ovvero di prestazioni sanitarie dirette al loro recupero funzionale e sociale se affetti da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali, dipendenti da qualunque causa, e che sono erogate dalle unità sanitarie locali attraverso i propri servizi.
Pertanto, da circa un paio di settimane più di dieci persone, tra quelle che si trovavano all’ospedale di L’Aquila e in quello di Avezzano, sono state trasferite nella “Nova Salus”: si tratta sia di pazienti positivi che non presentano gravi condizioni, essendo in una fase post acuta, sia appena negativizzati (post Covid) che hanno, però, ancora bisogno dell’assistenza e della riabilitazione, ma che, a causa della crisi in cui versa la Sanità marsicana, non possono rimanere negli ospedali che si trovano saturi, e in evidente difficoltà, a causa della pandemia in corso.
Da quanto spiegato, tutti questi contagiati vengono accolti dalla clinica in base al proprio setting assistenziale, senza che sia stato necessario stipulare un altro contratto aggiuntivo con l’Azienda sanitaria, per ospitare pazienti in fase post acuta.
“Mi auguro – ha dichiarato la Dirigente della struttura, dottoressa Lucia Di Lorenzo – di trovarci in una fase in cui, all’interno della clinica, sia passata l’emergenza e ci si avvii verso una risoluzione dei contagi. Un ringraziamento speciale va al personale in servizio perché non si è risparmiato, né in termini di tempo né in termini di disponibilità, nei confronti dei pazienti”, ha concluso.