TRASACCO – E’ passato esattamente un mese dal contagio rilevato all’interno della clinica riabilitativa “Nova Salus” di Trasacco. A seguito della comunicazione della positività di una dipendente, infatti, degenti e personale erano stati tutti immediatamente sottoposti al tampone molecolare per verificare la presenza o meno di un possibile focolaio all’interno della struttura.
Il rispetto di tutti i protocolli sanitari e i provvedimenti presi, per arginare il contagio tra i pazienti ricoverati ed il personale, non hanno, purtroppo, impedito un graduale aumento dei contagi sia tra i primi che tra i secondi, riscontrati con i test di controllo successivamente effettuati.
In base ad informazioni pervenuteci in redazione da fonti informate dei fatti, sembrerebbe che, nonostante a tutti i pazienti positivi sia stato applicato un protocollo di indagini diagnostiche e trattamento per scongiurarne l’aggravamento, il numero degli anziani deceduti non si sarebbe arrestato a tre, ma sarebbe aumentato arrivando a tredici morti.
Sempre le nostre fonti, ci hanno parlato di movimenti di pazienti Covid che sarebbero stati trasferiti proprio all’interno della clinica e provenienti sia dall’Aquila sia da Avezzano.
Se quanto riportato fosse confermato, verrebbe da chiedersi, a questo punto, se la casa di cura con la quale sono stati presi accordi e firmato un contratto, per il reperimento di sessantasette posti letto per accogliere i malati Covid, sgravando così l’Ospedale di Avezzano, di cui ha parlato la Direttrice Sanitaria della Asl1, Dottoressa Sara Cicogna, durante l’Adunanza dei Sindaci marsicani dello scorso venerdì 13 novembre, sia proprio stata individuata nella struttura della clinica “Nova Salus” che, per la sua conformazione ed organizzazione interna dei protocolli sanitari, ben si presterebbe per accogliere le persone contagiate.
Ricordiamo, inoltre, che lo scorso 28 ottobre, a seguito dei contagi accertati, il Dipartimento di Prevenzione della ASL aveva effettuato un’ispezione per verificare le modalità di gestione, esprimendo un parere pienamente positivo e raccomandando solo la separazione di un percorso di uscita, messo, poi, immediatamente in essere e comunicato formalmente alla ASL dalla clinica.